In tutta la città ci sono solo una trentina di autovelox. E per lo più mobili. Sono stati invece ottantacinque i morti sulle strade della Capitale nei primi sette mesi dell’anno. E, soprattutto, appena il 10 per cento delle sanzioni elevate dai vigili e dalle altre forze dell’ordine è per eccesso di velocità. È allarmante il quadro che offrono questi numeri sulla sicurezza stradale nella Capitale. Non a caso la giunta Gualtieri, che sul tema si avvale anche della consulenza dell’ex direttore sportivo della Ferrari Jean Todt, sta spingendo sulla Prefettura per avere a disposizione più autovelox a Roma. A lanciare l’ennesimo campanello d’allarme è la pubblicazione da parte del ministero degli Interni dei rendiconti dei Comuni sui proventi delle sanzioni stradali. La Capitale ha incassato nel 2021 94.180.487,39 di euro. Ma di questi, soltanto 4.649.845,92 provengono da contravvenzioni per eccesso di velocità, rilevati con autovelox. Una proporzione sull’accertato - a Roma, va ricordato, si paga solo un’ammenda su 5 - che si conferma sul totale di multe: nel 2021 si sono scoperte 700mila violazioni, delle quali solo 71mila per mancato rispetto dei limiti di velocità.
Incroci pericolosi
Nella Capitale le cronache spesso raccontano incidenti stradali causati dal combinato disposto tra alta velocità e pessime condizioni stradali.
A Roma, guardando a quelli gestiti dalla polizia locale e principalmente dal gruppo Gpit, sono disponibili soltanto una trentina di rilevatori della velocità mobili. Che i caschi bianchi - soprattutto quelli del Gruppo pronto intervento traffico - non usano con parsimonia e con appositi pattuglioni: infatti quest’anno le sanzioni per eccesso di velocità sono aumentate del 10 per cento rispetto al 2021. I “velocimetri” fissi invece sono circa una decina, per lo più sulle consolari, se si fa eccezioni per i due tutor nella galleria Giovanni XXIII. Troppo pochi. Per questo la giunta è pronta ad aprire un tavolo con la Prefettura per installare ulteriori autovelox. In quest’ottica va detto che il Comune spende due terzi dei 94 milioni incassati per le sanzioni per la sicurezza stradale: oltre 18 milioni per migliorare la segnaletica, quasi 20 per l’acquisto di automezzi della polizia locale e 25,5 per la manutenzione. Nota Simone Baldelli, deputato di Forza Italia e presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori: «Se negli anni passati si fossero usati meglio i soldi delle multe, ora le strade di Roma non sarebbe un colabrodo come oggi».