Tiburtina, residenti e fuori sede in rivolta contro lo spostamento della stazione bus ad Anagnina

Tiburtina: residenti e fuori sede in rivolta contro lo spostamento della stazione bus ad Anagnina
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 17:18

«Anagnina non so neanche dov'è», sospira Roberta, 23 anni, studentessa fuori sede che, se andasse in porto il progetto del Comune, sarebbe costretta a prendere l'autobus non più dall'autostazione Tiburtina, ma nel nuovo hub al capolinea della Metro A, a 19 fermate di distanza. «Ho preso casa vicino alla stazione degli autobus proprio perché da qui è più comodo raggiungere il mio paese, ora rischierei di impiegare quasi un'ora in più per tornare a casa» le fa eco Alessio, 22 anni, che tra un esame e l'altro, ogni weekend prende il pullman da Tiburtina per andare a trovare i suoi genitori a Salerno. Oltre 625mila euro il finanziamento stanziato a dicembre 2018 dalla giunta guidata da Virginia Raggi, per adeguare Anagnina ed effettuare lo spostamento, ma i comitati di quartiere, le associazioni dei residenti e i rappresentanti degli studenti fuori sede hanno subito alzato le barricate.

L'ira dei residenti
«Perché smantellare una delle poche cose che funziona qui a Roma?» si infervorano gli attivisti del “Comitato Cittadini Stazione Tiburtina”, che lamentano la poca lungimiranza del Comune. Il progetto della giunta capitolina, ritoccato più volte, prevede uno “spacchettamento” degli arrivi: gli autobus provenienti dalle regioni del sud Italia arriveranno al terminal di Anagnina mentre quelli provenienti dall'Abruzzo dovranno fare stazionamento sul lato alle spalle della stazione Tiburtina. «Da quel lato lì ci saranno soltanto degli stalli a raso senza neanche un bagno, un bar, o una sala di controllo che si occupi di aggiornare i monitor delle partenze e degli arrivi – denuncia Lorenzo Mancuso, coordinatore del Comitato -. «Anche il servizio a chiamata per i disabili che c'è a Tiburtina, nel nuovo hub non ci sarà. L'intento è soltanto quello di far attraversare la galleria commerciale a chi arriva da quel lato: un tunnel di oltre 700 metri che i pendolari dovranno obbligatoriamente percorrere, con bagagli al seguito, per arrivare all'uscita della stazione». Secondo i residenti, l'autostazione è inoltre un importante presidio per garantire la sicurezza, in un'area problematica: il servizio di vigilanza è attivo 24 ore su 24 e telecamere di sorveglianza che Tibus ha messo a disposizione della Questura. Gli attivisti della Lega hanno organizzato una raccolta firme per far cambiare idea al Comune e anche il Pd cittadino si è schierato contro la scelta della giunta capitolina.

Posti di lavoro a rischio
Con la dismissione dell'autostazione, gestita dal 1995 dal consorzio privato “Tibus”, sarebbero a rischio i posti di lavoro di quasi 100 persone tra responsabili delle biglietterie, sicurezza, piazzisti, impiegati nei bar, nei ristoranti e nelle sale operative. Senza calcolare il costo dell'indotto. Sempre più utenti, infatti, sceglieranno di prendere il treno piuttosto che arrivare fino ad Anagnina per salire sull'autobus. Anche tra gli autisti che popolano l'autostazione comincia a serpeggiare il malcontento: «Per le milioni di persone che ogni giorno passano di qui, sarà un grosso disagio – dice un autista della tratta che collega Roma con Avezzano – Qui a Tiburtina c'è la possibilità di prendere le coincidenze con i treni che partono per l'aeroporto di Fiumicino, ci sono i taxi e lo stazionamento dei bus urbani. A Roma siamo bravissimi quando si tratta di aumentare i disagi».

Il contro-progetto
I membri delle associazioni di quartiere hanno presentato, attraverso una raccolta di oltre 8mila firme, un contro-progetto da proporre in consiglio comunale, ma la reazione dell'assessorato ai trasporti è stata fredda. «Il nostro progetto sarebbe a costo zero per il comune, perché prevede che siano i soggetti privati che prenderanno in gestione la nuova autostazione a provvedere alla riqualificazione e alla manutenzione dell'intera area», spiegano i membri dell'Associazione Rinascita Tiburtina mentre mostrano orgogliosi le foto dei rendering del progetto. L'attuale area in cui sostano gli autobus sarà completamente rinnovata, aumentati gli spazi verdi e rivoluzionata la viabilità con un accesso più comodo per gli autobus che evita di ingolfare il quartiere. L'assessore ai trasporti Pietro Calabrese con un post su Facebook, risponde alle critiche dicendo che «dopo anni in cui si è andati avanti a suon di proroghe per la connessione della gestione dell'autostazione, finalmente si procederà alla messa a gara del servizio». Ma la distanza tra comune, residenti e utenti è ancora tutta da colmare.

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