Autobus contro l’albero, chiesti risarcimenti per un milione

L'autista non sarà chiamato ad esborsi
di Camilla Mozzetti
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Sabato 19 Ottobre 2019, 10:09
Il conto alla fine potrebbe essere salatissimo e superare il milione di euro. Lo schianto del bus Atac – linea 301 – contro un pino sulla via Cassia non si è lasciato dietro soltanto una lista lunghissima di feriti: 68 più l’autista, che oggi dovrebbe essere dimesso dall’ospedale Santo Spirito e ascoltato dagli inquirenti per chiarire la dinamica. C’è anche un altro elenco cospicuo – e consequenziale – che prende forma dopo l’incidente di mercoledì scorso ed è quello relativo ai risarcimenti che Assicurazioni di Roma dovrà coprire per conto della municipalizzata dei Trasporti onorando il contratto in essere. Ad oggi nessuno dei passeggeri coinvolti si è ancora presentato per chiedere il dovuto dopo lo scontro, ma “Adir” ha già aperto la pratica del sinistro ed è in attesa di liquidare i feriti. Che, garantisce più di un impiegato, «arriveranno sicuramente».

Negli ultimi dieci anni le scrivanie di chi si occupa di gestire il rapporto incidenti tra mezzi Atac e rimborsi assicurativi sono coperte da innumerevoli pratiche e le cifre finora erogate sono altissime: superiori ai 15 milioni di euro. Tanto per rendere l’idea, “Adir” è ancora impegnata nelle liquidazioni dei risarcimenti per il tamponamento di due treni della metropolitana a piazza Vittorio, avvenuto nell’ottobre del 2006 nel quale morì una persona e si contarono più di 200 feriti.

Per l’incidente sulla Cassia non è ancora chiaro a quanto ammonteranno i risarcimenti complessivi ma le stime già parlano di cifre che viaggiano tra i 500 mila euro e il milione di euro. Il conducente, al netto di quanto accerterà la Procura e il XV Gruppo Cassia della polizia locale, sulle responsabilità dirette o indirette (era al telefono oppure no, si è sentito male, si è addormentato, è stato distratto da un passeggero oppure lo scontro è stato provocato da un malfunzionamento della vettura) non sarà chiamato a sborsare nulla perché, secondo quanto stabilito anche dalle analisi cliniche, non è risultato positivo agli alcol e drug-test.

È questa, infatti, l’unica condizione che lo avrebbe potuto chiamare direttamente in causa: esser trovato ubriaco o drogato.
Il padre dell’autista Misael Vecchiato confida «nel lavoro degli inquirenti mio figlio non era al cellulare». Per i risarcimenti, comunque, è certo che se ne dovrà occupare “Adir” per conto dell’Atac chiamata a liquidare anche tutti quei passeggeri feriti che erano saliti a bordo senza biglietto. I calcoli saranno fatti singolarmente seguendo anche le tabelle del tribunale di Roma ma il meccanismo funziona così: si dovranno conteggiare i giorni di ricovero, gli ingressi al pronto soccorso, i giorni di riposo dal lavoro assegnati dai singoli medici di famiglia. Si dovrà calcolare poi anche il tipo di lavoro svolto da uno dei passeggeri che è rimasto ferito perché i singoli datori (aziende, enti privati o pubblici ad esempio), si potrebbero riavere a loro volta su Atac per l’assenza del dipendente provocata dallo scontro. La partita è appena iniziata e, considerati i feriti con i referti in mano, è anche destinata a durare svariati mesi.
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