Ostia, a fuoco l'auto dell'affiliato degli Spada. Fiamme anche nel luna park del presidente Confesercenti

L'auto bruciata a Ostia
di Mirko Polisano
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Domenica 5 Maggio 2019, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 10:44

Prima l’esplosione, poi le fiamme. Il fuoco torna a riscaldare le notti di Ostia. E sullo sfondo una guerra tra vecchi clan ed emergenti che non ne vuole sapere di placarsi. Un attentato in piena regola quello che si è registrato l’altra notte in via delle Ebridi. A bruciare, questa volta, è una Fiat 500. Non una vettura qualsiasi ma quella in uso a uno degli affiliati del clan Spada che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il destinatario dei sei colpi di calibro 9 sparati contro il portone della sua abitazione soltanto 20 giorni fa. 

Roma, spari a Ostia contro il portone di un affiliato degli Spada: torna la guerra tra i clan

I FATTI 
Sono da poco passate le 22, quando in via delle Ebridi qualcuno appicca il fuoco alla fiat 500 parcheggiata proprio davanti all’ingresso del comprensorio popolare. Un incendio di matrice dolosa, innescato molto probabilmente da una bomba carta. «Abbiamo sentito solo un gran boato - hanno detto alcuni residenti - poi si sono sprigionate le fiamme». Lunghe lingue di fuoco che sono arrivate quasi a lambire i primi piani dei palazzi. La vettura in uso a uno dei «gregari» degli Spada è stata carbonizzata. Il rogo ha interessato anche una campana per la raccolta del vetro. Ma è chiaro il messaggio che qualcuno ha voluto lanciare, arrivando fin sotto le finestre del destinatario. Un segnale preciso che sommati agli avvertimenti precedenti traccia la scia di episodi inquietanti. Nella stessa notte dei colpi di calibro 9 contro il portone di via delle Ebridi, fu data alle fiamme la macchina della sorella del boss Baficchio a pochi metri di distanza in via Guido Vincon. E anche l’altra notte,  il copione quasi che si ripete. Sono stati incendiati due cassonetti proprio in via Guido Vincon, sotto le finestre degli Spada stavolta. Coincidenze? Segnali? Quel che è certo è che le notti di Ostia continuano a far paura. I vecchi clan sono sotto pressione, sfiancanti e indeboliti dalle continue operazioni dei carabinieri, le bande emergenti - specie quelle sudamericane - iniziano a sentire il fiato sul collo dei militari. In uno scacchiere dove gli equilibri stanno cambiando. O forse già sono cambiati. 

IL SECONDO EPISODIO 
A distanza di pochi giorni, poi, un altro rogo sempre di natura dolosa. È la notte tra mercoledì primo maggio e giovedì quando un incendio si sprigiona nel luna park del presidente locale della Confesercenti Ginetto Pugliè. Piove ma a Ostia le fiamme si sviluppano comunque. Sono le due del mattino e nel parco giochi al centro di Ostia, quello della ruota panoramica simbolo del Lido e location di Amore Tossico, un’intera giostra viene ridotta in cenere. Si tratta della pista da go-kart che però era stata data in gestione. Ad occuparsene una famiglia di origine «sinti». Bruciano tutte e quattro le macchine presenti sul circuito, acquistate solo poche settimane fa.

Cinquemila euro ad apparecchio. Tutto in fumo. Come il progetto imprenditoriale e gli affari. Sul caso indagano i carabinieri del gruppo Ostia che nella tarda serata di giovedì hanno convocato il proprietario in caserma. L’uomo ha fornito la sua versione dei fatti. «Non ho mai ricevuto minacce», avrebbe confidato agli inquirenti. Un leit motiv che gli investigatori del Lido si sentono ripetere da mesi, anni.

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