Autista Atac aggredito sul bus: «Non so se riuscirò a perdonarli. Telecamere collegate con il 112»

Autista Atac aggredito sul bus: «Non so se riuscirò a perdonarli. Telecamere collegate con il 112»
di Camilla Mozzetti Francesco Pacifico
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Lunedì 23 Settembre 2019, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 18:28

«Sarò operato domani (oggi, ndr) ma ancora mi sento frastornato per quello che è accaduto, non so se riuscirò a perdonare questi ragazzi, spero solo che le cose possano cambiare». Lucio Iannucci, l'autista dell'Atac aggredito venerdì sera mentre era in servizio sulla linea 46 da un gruppetto di minorenni e colpito al volto da un 17enne già noto alle autorità per episodi di rapina, spera solo che «questa vicenda possa aiutare a comprendere quello che accade quasi giornalmente a chi sulle strade di Roma guida un autobus del trasporto pubblico». Oggi i suoi colleghi, molti autisti impegnati soprattutto nei turni serali, si ritroveranno alle 10.30 alla rimessa di Portonaccio dove si terrà una riunione per discutere i livelli di sicurezza garantiti per i dipendenti e le richieste da avanzare all'amministrazione e alla municipalizzata dei Trasporti.

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«LA MISURA È COLMA»
Perché «la misura è colma», confida più di un conducente, mentre i sindacati confederali sono pronti a incontrare i vertici di via Prenestina giovedì prossimo e oggi scriveranno al Prefetto, Gerarda Pantalone, per chiedere l'apertura di un tavolo di discussione. Non intendono arretrare e sono pronti allo sciopero se l'amministrazione, «ovvero il Comune spiega Daniele Fuligni, segretario regionale della Filt-Cgil non prenderà dei provvedimenti volti a garantire una maggiore sicurezza per gli autisti e per tutti i dipendenti impegnati nel servizio». Lo sciopero di due ore potrebbe scattare già nei prossimi giorni. L'unica possibilità per scongiurarlo, sintetizza più di un sindacalista, «è ricevere non solo rassicurazioni ma risposte vere da mettere in campo nel più breve tempo possibile». Anche perché «bisogna fermare aggiunge Anna Maria Furlan, segretaria generale della Cisl questa escalation di violenza contro chi fa solo il proprio dovere». Tra le richieste che i sindacati intendono proporre all'amministrazione e al Prefetto c'è quella di ripristinare il protocollo con la Questura di Roma per «la vigilanza a bordo conclude Fuligni che era stato varato a marzo del 2017 con alcuni presidi fissi. Chiediamo che quel protocollo oggi scaduto venga sottoscritto nuovamente e che ci sia un'attenzione particolare e certa soprattutto sulle linee più pericolose che l'Atac conosce perfettamente».
 


LE EMERGENZE
Territori di periferia, in sostanza, che annoverano tra l'altro il maggio numero di episodi di violenza, aggressioni o danneggiamenti ai mezzi. Inoltre sarà avanzata la proposta di collegare le videocamere alla sala operativa non solo dei vigili urbani ma anche di via di San Vitale. Dal Campidoglio, l'assessore ai Trasporti Linda Meleo, commenta: «La sicurezza di utenti e conducenti è per noi una priorità, Atac e polizia locale hanno già sottoscritto un protocollo che impegna diversi agenti nella tutela del personale del trasporto pubblico locale. Ci sono poi le cabine blindate su circa 970 bus e 800 sono quelli dotati di videocamere». «Da poco conclude la Meleo è stato pubblicato il bando per consentire  la presenza di guardie giurate armate e non a bordo dei treni e dei mezzi di superficie, su particolari linee e orari. Ricordo che per questo è necessario il via libera della Questura, anche perché la sicurezza e l'ordine pubblico  sono temi anche e soprattutto di competenza statale».
 

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