Atalanta-Lazio, arrestati 13 ultras laziali per gli scontri di Coppa Italia: chi sono

Atalanta-Lazio, arrestati 13 ultras laziali per gli scontri di Coppa Italia: chi sono
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 12:38

La Digos della Questura di Roma sta eseguendo 13 ordinanze di misure cautelari ai danni di altrettanti appartenenti al gruppo degli ultras laziali “Irriducibili”, per gli scontri avvenuti il 15 maggio scorso durante la finale di Coppa Italia Lazio-Atalanta. Tra questi figurano anche i responsabili dell’incendio dell’autovettura della Polizia di Roma Capitale.

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«Personalità prepotenti, aggressive e prive di freni inibitori». Lo scrive il gip di Roma Mara Mattioli nell'ordinanza di misura cautelare. I due ultra finiti ai domiciliari si chiamano Ettore Abramo e Aniello Marotta e hanno precedenti a vario titolo e a seconda della posizione per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, radunata sediziosa, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, traffico internazionale di stupefacenti, lesioni personali, rapina aggravata ricettazione, associazione per delinquere e rissa. 

«La particolare gravità dei fatti posti in essere - scrive il gip - con evidente preordinazione attraverso una precisa strategia compattandosi nei luoghi presidiati dalle forze dell'ordine, muniti di indumenti per travisarsi, nonché di diversi oggetti contundenti, fumogeni e bombe carta, scagliandosi violentemente contro le forze dell'ordine che stavano presidiando la zona per motivi di sicurezza, incendiando autovetture, dando luogo a una vera e propria guerriglia urbana mettendo così in pericolo non solo l'incolumità degli appartenenti alle forze dell'ordine ma anche di centinaia di persone e famiglie con bambini che pacificamente si stavano recando allo stadio, unitamente ai precedenti specifici e recenti da cui sono gravati molti di loro (la maggior parte dei quali attivisti della tifoseria violenta del gruppo degli Irriducibili e che hanno dimostrato di essere soggetti inclini a non rispettare le regole), appaiono sintomatici di personalità prepotenti aggressive e prive di freni inibitori e inducono a ritenere attuale, elevato e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie».

 



 
 

 

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