Roma, bus presi d'assalto. L'assessore Patané: «Atac, serve uno sforzo straordinario per tutelare chi si muove per lavorare»

«Atac, serve uno sforzo straordinario per tutelare chi si muove per lavorare»
di Fabio Rossi
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Martedì 15 Marzo 2022, 06:46

Eugenio Patanè, assessore capitolino alla mobilità. Si sente già l'effetto dell'impennata del prezzi del carburante?
«Nella passata settimana abbiamo registrato un incremento di passeggeri sulla metropolitana e contestualmente una leggera diminuzione dell'utilizzo delle autovetture negli stessi giorni in questione. Dobbiamo vedere se questo dato si consoliderà nelle prossime settimane».


Come vi state preparando?
«Dobbiamo utilizzare tutte le possibilità che abbiamo a disposizione, per dare una mano ai romani e a chi viene in città per lavoro, studio o per motivi socio sanitari.

Ci stiamo attrezzando con Atac e Agenzia della mobilità, per mettere in campo uno sforzo straordinario».


Ci sono le condizioni per incrementare sensibilmente il trasporto pubblico?
«Veniamo da una situazione deficitaria, che stiamo affrontando con decisione ma che ci impegnerà praticamente per tutta la consiliatura. Abbiamo, per esempio 450 autobus da rottamare: l'acquisto di nuovi bus, e gli altri che devono arrivare, ci permetteranno di rafforzare il servizio su gomma».


E per le metropolitane?
«Qui scontiamo la mancata revisione dei treni. Per farla ci vuole tempo: dobbiamo bandire le gare, mandare i convogli. Per ogni treno ci vogliono 5 mesi per la revisione generale, che interesserà i 20 della A e i 13 della C. Questi ultimi, oltre a quelli della B, devono fare anche le revisioni intermedie, per cui servono sei settimane. Ci stiamo confrontando con il ministero, per farci dare più tempo per queste operazioni, in deroga alla normativa».


Questa situazione incrementerà la tendenza a favorire il trasporto pubblico?
«La nostra priorità è il trasporto pubblico, e in generale quello collettivo in tutte le sue forme. In ordine di preferenza noi puntiamo su pedonalità, trasporto pubblico, mobilità sostenibile, trasporto privato».


In che modo?
«La nostra capacità di investimento sarà messa soprattutto sul trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma: dalle nuove linee metropolitane e tranviarie, compresi i nuovi mezzi, a tutto il nodo ferroviario di Roma. Quindi il tpl di superficie, dal rinnovo della flotta con bus elettrici alla riconversione dei depositi all'elettrico. Non è una cosa da poco: sostituire i bus a metano con gli elettrici significa riorganizzare le reti e il lavoro degli autisti».


Cosa può essere fatto, a stretto giro?
«Nei prossimi mesi la cosa importante, oltre ai nuovi bus, sarà il ritorno dei filobus in modo consistente. Per maggio speriamo di rimetterli in circolazione. Poi arriveranno nuove linee: per esempio fino al Campus Biomedico».


Un altro punto critico è la rete tranviaria.
«Siamo al lavoro sulle quattro linee del pacchetto Giubileo: Verano-Tiburtina, Termini-Giardinetti-Tor Vergata, Togliatti e Termini-piazza Venezia. Sono poi in programma altre sette linee, che porteranno il totale a 17, ma bisogna manutenere l'esistente: l'8, per esempio, non è mai stato rifatto dalla sua inaugurazione».


E sul nodo ferroviario?
«Il sindaco ha fissato alcune priorità: anello ferroviario, stazione Pigneto, rifacimento di tutte le stazioni in itinere, introduzione dei sistemi Ermts, che consentono una frequenza maggiore treni in linea sui nodi, con servizio metropolitano. In due mesi apriremo la tratta San Pietro-Vigna Clara, entro la fine del nostro mandato almeno il prolungamento a Tor di Quinto e la stazione Pigneto».

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