Roma, macchinisti malati già guariti. Presidente Simg: «Una truffa rilasciare certificati senza visitare il paziente»

Roma, macchinisti malati già guariti. Presidente Simg: «Una truffa rilasciare certificati senza visitare il paziente»
di Graziella Melina
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Giovedì 6 Febbraio 2020, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 08:58

«Non si rilasciano mai certificati a distanza a persone che non si presentano a studio, e non si rilasciano mai se i pazienti non si fanno visitare». Claudio Cricelli, presidente della Società italiana medicina generale e delle cure primarie (Simg), è perentorio: «Se il medico dice di aver visitato e invece non l'ha fatto, e se dice che quel determinato paziente aveva un disturbo e non era vero, sta commettendo un reato».

La vicenda dei 37 autisti della ferrovia per Centocelle, tutti assenti lo stesso giorno per malattia, fa pensare che i certificati medici in fondo siano facili da ottenere
«Il medico di famiglia è obbligato a rilasciare certificati di malattia per legge. E' una proceduta che viene effettuata per via telematica attraverso il sito dell'Inps. Ma per farlo deve innanzitutto visitare il paziente, fare tutte le verifiche del caso e se necessario prescrivere altri accertamenti».

Ma se una persona lamenta un dolore, come fa il medico ad accertarlo per davvero?
«Sulla base di quello che riferisce il paziente, il medico è tenuto a raccogliere tutto e poi a visitarlo. E' ovvio che per molte malattie in fase iniziale non si può avere un riscontro oggettivo. Alcuni sintomi si vedono, altri vengono raccontati. Il vero problema è che noi medici ci dobbiamo per forza fidare del racconto che ci fanno i nostri pazienti».

E allora a questo punto come fate ad escludere che il racconto non sia vero?
«Se un paziente che si conosce da 10-20 anni ci dice ho un mal di schiena fortissimo, non mi muovo, ho le vertigini, a volte mi gira il capo che si fa? Il medico dà il giudizio compatibile con quello che gli viene raccontato e con quello che lui verifica con i suoi strumenti e rilascia una prognosi clinica. Ma non è una cosa certa».

Nel 2014 scoppiò il caso dei vigili che si ammalarono tutti proprio per la notte di San Silvestro. Una strana coincidenza anche allora.
«Farsi dare un certificato di malattia per poi andare in giro è una truffa. Ma è anche una truffa se uno al medico riferisce dei sintomi che non ha. Il problema a questo punto è di chi deve poi controllare, ossia l'Inps, il quale ha il compito di andare a verificare ed effettuare una visita a casa del paziente. Ma anche qui si ripropone lo stesso problema: se il paziente magari sta a letto e dice ho mal di schiena, mi fa male il collo, come si fa a verificare? Questo è un problema che si pone da sempre».

E allora come se ne esce?
«Queste situazioni non sono risolvibili solo con le leggi, ma attraverso il senso civico delle persone. Si deve capire che se uno veramente non è malato, chiedere un certificato di malattia, non solo è una truffa, ma è un danno per tutti.

Per quanto riguarda i medici, le regole sono chiare e perentorie. Chi infrange le regole deve pagare».

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