Trentasette indagati e almeno quindici anni di gestione finiti nel mirino della procura. O meglio: mala gestione, come ipotizzano gli inquirenti, che avrebbe traghettato la municipalizzata romana dei trasporti sull'orlo del baratro, rendendo necessario un concordato per salvarla dal default. Da Gioacchino Gabbuti ad Antonio Cassano, da Mauro Calamante, passando per i vecchi membri del consiglio di amministrazione, Ercole Turchi, Marco Gelmini e Lorenzo Tagliavanti, e arrivando fino a Carlo Tosti, Adalberto Bertucci, Tullio Tulli e Roberto Diacetti, un esercito di ex top manager di Atac è stato indagato per bancarotta concordataria. Sul caso procede la Guardia di finanza, coordinata dalla pm Alessia Miele, che ha recentemente chiesto una proroga delle indagini. Agli atti, l'antologia degli errori e delle leggerezze che potrebbero avere scavato una voragine nei conti dell'azienda.
Atac, per evitare nuovi roghi saranno rottamati 600 bus
Roma, bus in fiamme; la perizia della Procura: «C'è un difetto di fabbrica»
L'inchiesta è partita dalla relazione sul management della municipalizzata fatta dai commissari del tribunale fallimentare che hanno avuto accesso alle carte sui bilanci.