Atac, addio a 450 autobus. «Dobbiamo rottamarli per evitare altri incendi»

Il Comune ha deciso di rottamare i vecchi mezzi pericolosi e inquinanti

Atac, addio a 450 autobus. «Dobbiamo rottamarli per evitare altri incendi»
di Fernando M. Magliaro e Francesco Pacifico
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Domenica 13 Marzo 2022, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 10:29

Visto che sono destinate a bruciare, a conquistare le pagine dei giornali come gli ennesimi casi di flambus, meglio rottamarle queste vetture. Il Comune ha deciso di dismettere 450 vecchi autobus oggi in forza nella flotta di Atac, soprattutto per evitare nuovi incidenti e polemiche. Parliamo di mezzi immatricolati tra il 2001 e il 2005, altamente inquinanti (Euro 1 e Euro 2). Che la municipalizzata avrebbe dovuto dismettere già lo scorso anno, salvo poi traccheggiare, anche perché c'era necessità di più mezzi per il Covid.


LA STRATEGIA
Spiegano dal Campidoglio: «Dobbiamo dare un segno di discontinuità rispetto al passato. Poi questi bus sono talmente vecchi che rischiano prima o poi di andare a fuoco.

Meglio prevenire perché non ci sarebbero da affrontare soltanto danni di immagine».

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Ma l'operazione potrebbe risultare complicata. Intanto perché quest'anno la municipalizzata dovrebbe acquisire circa 200 nuovi bus. Meno della metà delle 450 da sostituire. Queste vetture, poi, in teoria dovrebbero essere già a riposo, in realtà sono utilizzate come muletti: messe in strada in caso di guasti di altri bus oppure nei giorni dove è maggiore la domanda degli utenti. In media fanno comunque tra i 20 e i 30mila chilometri all'anno. Senza contare che con il protrarsi della guerra russo-ucraino, e con la crisi energetica che sta facendo schizzare verso l'alto i prezzi dei carburanti, molti romani finiranno per utilizzare di più i mezzi per aggirare il caro benzina.
Atac, senza queste vecchie vetture, si ritroverebbe con circa 1.700 bus nel suo parco mezzi. In ogni caso pochi per rispondere alle esigenze di una città come Roma con 4 milioni di persone in giro ogni mattina tra residenti e pendolari. Di conseguenza potrebbero esserci disagi per l'utenza.

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Sempre sul fronte dei disservizi, dopo gli ultimi casi ieri non si sono registrati stop sulla Metro B1. Ieri sono usciti 16 treni contro gli 11 del giorno precedente. A dare una spinta anche la reprimenda ad Atac dell'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè. Nella sua lettera inviata venerdì mattina ha anche accusato la municipalizzata di essersi affidata per la manutenzione a una ditta esterna che ferma le lavorazioni alle 18. Per tutta risposta, nella notte tra venerdì e sabato, Atac ha predisposto un turno notturno.
 

 

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