Bus Roma, gli autisti inventano i guasti per non guidare. In 150 nel mirino di Atac

Bus Roma, gli autisti inventano i guasti per non guidare. In 150 nel mirino di Atac
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 18 Luglio 2020, 00:05

Guasti inventati: dall’aria condizionata al sedile in cabina di guida, alle sospensioni giudicate «troppo rigide» per proseguire oltre. È così che molti bus della Capitale azionano le quattro frecce: scritta «fuori servizio» sul display, l’autista torna al deposito a riposare, mentre decine di passeggeri rimangono a piedi, ad aspettare che un’altra navetta li porti a destinazione, dopo chissà quanti minuti d’attesa accanto alla palina. L’Atac si è accorta del trucco e solo nell’ultimo anno ha sanzionato 150 conducenti per avere dichiarato malfunzionamenti a veicoli che, dopo un check-up degli operai, non presentavano difetti tali da interrompere le corse. E ora il Tribunale del Lavoro ha dato ragione alla municipalizzata: con una sentenza del 9 luglio i giudici hanno rigettato il ricorso presentato da un dipendente contro la sospensione decisa dalla società comunale. Soprattutto, il Tribunale ha sancito un principio: è l’azienda del trasporto pubblico a decidere se un autobus è nelle condizioni di viaggiare oppure no, non spetta al conducente di turno, anche perché, si legge nel dispositivo, «è l’azienda e non l’autista a rispondere di eventuali danni ai passeggeri o a terzi cagionati da guasti del mezzo».

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CLIMATIZZATORI E SOSPENSIONI


L’autista in questione era stato sospeso perché si era rifiutato, per ben due volte, di mettersi al volante. Il motivo? Entrambe le navette, a suo dire, risultavano mal funzionanti. Nel primo caso sarebbe andato kappaò il climatizzatore. Poi, quando l’Atac gli ha spedito un’altra vettura per proseguire il tragitto, nuova “scoperta”: c’erano ancora altri difetti. Risultato? Stop alle corse, tutti a terra. Ora, va detto che l’età media dei bus Atac è molto alta, 11 anni. E anche se nel 2019 sono arrivati nei depositi 227 mezzi freschi di fabbrica, girano ancora vecchissimi (e scalcinatissimi) Euro 3 ora avviati verso gli sfasciacarrozze. Ma in questo caso gli operai della municipalizzata, dopo avere perlustrato tutti e due i veicoli scartati dall’autista, li hanno giudicati perfettamente in grado di proseguire il servizio. Così come accaduto un altro centinaio di volte. Ecco perché sono scattate le sanzioni disciplinari, in genere una sospensione di qualche ora, con tanto di sforbiciata in busta paga.

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