L’obiettivo non è solo quello di mettere in sicurezza dal coronavirus una porzione importante di studenti della Facoltà di Medicina chiamati a frequentare, nei reparti del Policlinico Umberto I, i tirocini previsti dal corso di laurea. Dopo gli specializzandi, vaccinati insieme agli operatori sanitari tra dicembre e febbraio scorsi, si è passati agli studenti del VI anno, ai fuori corso ed adesso al V anno. Tutti questi studenti sono da tempo sottoposti, su richiesta, a tampone gratuito. La Sapienza insieme all’Azienda Policlinico Umberto Primo, sta conducendo uno studio “osservazionale” mirato a valutare gli effetti collaterali della vaccinazione e la risposta anticorpale. Nelle ultime settimane un gruppo di giovani specializzandi ha partecipato volontariamente allo studio.
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LA RICERCA
E sul modello dei “Trial” statunitensi prende avvio il secondo segmento di un piano partito già a fine febbraio con gli operatori sanitari che, vaccinati con Pfizer, sono stati “arruolati” come volontari nella ricerca. «È in fase avanzata il programma di vaccinazione degli studenti più giovani - spiega il preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Domenico Alvaro - quelli cioè che, dopo gli specializzandi, frequentano gli ultimi anni del corso di Laurea». A loro sarà somministrato l’AstraZeneca.
«Mi preme ricordare come l’accesso ai reparti Covid è consentito solo ai tirocinanti vaccinati mentre - prosegue il preside - è auspicabile ma non obbligatoria, da Dpcm e circolare ministeriale, la vaccinazione per chi deve frequentare gli altri reparti, sempre con i dispositivi di protezione individuale.
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I PRIMI RISULTATI
«Nella prima fase della ricerca - continua il preside Alvaro - abbiamo avuto un’ampia partecipazione: 2.100 volontari». Esiti? «Nel 50% dei casi non ci sono stati effetti collaterali, nell’altro 50% gli effetti sono stati lievi e guaribili tra le 12 e le 72 ore». Cefalee, mialgie (dolori muscolari) o indolenzimento delle articolazioni. «Solo in 13 casi - conclude il preside della Facoltà di Medicina - ci sono stati effetti collaterali definiti “severi” dai pazienti che tuttavia non hanno necessitato di ricovero. Si è trattato di sincope (un caso), problemi alla deambulazione o di natura gastrointestinale che sono passati comunque dopo 12 ore». Rincuorante invece la risposta anticorpale: solo 2 vaccinati sui 1.100 ad oggi analizzati non hanno sviluppato le “difese”.
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