Niente temperatura misurata ai bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia (quelli che un tempo si chiamavano asili) in capo direttamente a Roma Metropolitana. E non soltanto perché le linee guida del governo - quelle che sta ultimando il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina - non lo prevederanno. Dal Campidoglio ammettono candidamente che, stando ai contratti di lavoro, nessuna figura presente in queste scuole (maestre, operatori, bidelli o amministrative) è autorizzata a farlo. Se ne occuperanno a casa i genitori.
Le due task force messe in campo dell’assessore al Welfare e alla Scuola, Alessandra Mammì - e alle quali hanno partecipato anche sanitari dell’Istituto Spallanzani - non hanno inserito l’obbligo di misurare la temperatura agli alunni all’ingresso della scuola. È previsto soltanto che i genitori firmino una liberatoria, nella quale garantiscono di non mandare i loro figli se febbricitanti, prendendosi tutte le responsabilità in caso contrario. Nulla di più.
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CRITICITÀ
Dal Comune danno due spiegazioni per questa scelta: al di là delle disposizioni nazionali, si fa notare che per motivi di natura burocratica, non si può chiedere a un insegnante oa un bidello di prendere la temperatura: sia perché non è previsto negli incarichi per i quali sono messi sotto contratto sia perché non sono formati. Detto questo, ammette un dirigente capitolino: «Abbiamo pure provato a spingere su questa misura, ma i rappresentanti delle maestre e degli amministrativi ci hanno spiegato che se volessimo misurare la febbre con i termoscanner a bambini piccoli e scatenati, le lezioni partirebbero con un’ora di ritardo. Ragionamento molto pratico, per carità, ma anche scivoloso visto i rischi di questa fase».
Proprio i mugugni di alcune associazioni dei genitori starebbero spingendo il Comune a valutare la misurazione della temperatura per maestre, operatori e amministrativi. Anche su questo fronte si aspettano le linee guida del governo, ma alcune città come Palermo hanno reso obbligatorio l’uso dei termoscanner per tutti all’ingresso delle scuole dei più piccoli.
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