Asili nido Roma, graduatorie ancora bloccate. Iscritti giù: meno mille in un anno

Asili nido Roma, graduatorie ancora bloccate. Iscritti giù: meno mille in un anno
di Stefania Piras
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 16:04

L’ultimo saluto simbolico prima di approdare alla scuola d’infanzia, baci abbracci, 50 mila mascherine, in un’ora la spiegazione di quello che è successo ai bimbi un po’ spaesati. Ieri è andato in scena il saluto corale ai piccoli dell’ultimo anno del nido. Ma alla domanda più importante nessuno ha saputo rispondere: quando e come riapriranno i nidi? Con quanti posti? Le domande di iscrizione ai nidi erano state prorogate a causa della pandemia di coronavirus: dovevano arrivare entro il 17 aprile, con possibilità di comunicare l’Isee entro il 21 maggio.

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Le graduatorie però non sono state ancora pubblicate: ci sono 12800 famiglie che aspettano. Gli anni scorsi a maggio erano già note. Vuol dire che prima dell’estate le famiglie sapevano dove e come sarebbero stati accolti i propri figli. Siamo a una manciata di giorni dall’inizio di luglio e non si sa nulla degli asili nido capitolini. Per i nuovi iscritti, e quindi i bambini più piccoli, si tratta di un disagio molto forte. 

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Le graduatorie erano attese per i primi giorni di giugno. Ma con una comunicazione sibillina infatti il Dipartimento ha sospeso tutto. «La pubblicazione delle graduatorie definitive dei Servizi Educativi 0-3 anni per l’anno educativo 2020/2021 prevista per il giorno 04 giugno 2020, è posticipata a data da stabilire». Poi nulla più. Le direttrici che hanno firmato l’avviso del rinvio della pubblicazione delle graduatorie definitive dicono che è meglio aspettare le linee guida nazionali e che c’è «l’eventualità di un diverso calendario di riaperture», perciò l’assessore alla scuola Veronica Mammì ha deciso di sospendere la pubblicazione delle classifiche. 

«Non si capisce perché la sindaca abbia congelato le graduatorie precipitando migliaia di famiglie nell’incertezza. L’applicazione delle linee guida regionali “Servizi per l’infanzia” consentirebbe tranquillamente di riaprire il servizio sin da subito a Roma come in tanti altri comuni. Quel che è certo è che i nostri nidi hanno ampi spazi ed è assurdo bloccare le iscrizioni», commenta l’assessore al bilancio del Municipio I Giovanni Figà Talamanca che ha scritto una nota alla sindaca Raggi avvertendola che stanno arrivando molte richieste da parte delle famiglie appese a quella graduatoria secretata. «Sarebbe molto grave se l’amministrazione capitolina stesse prendendo in considerazione l’ipotesi di non ammettere i nuovi iscritti», scrive Talamanca. 
 
Non erogare un servizio pubblico, o comunque non dare certezza su quando e come sarà disponibile vuol dire orchestrare indirettamente una migrazione massiccia al privato. Già i nidi capitolini soffrivano una emorragia di iscrizioni e rinunce persino superiori al numero dei bambini in lista d’attesa. Ora, con le graduatorie finite nel limbo la mazzata al servizio potrebbe essere fatale. Per dare un segnale alle famiglie infatti il Municipio del Centro storico ha riaperto i nidi come centri estivi grazie a un affidamento ai privati. A settembre la situazione si replicherà? 

Dai dati ricavati a dicembre 2019 si calcola che su 14743 posti disponibili in tutto, gli iscritti ai nidi capitolini erano solo 13830 (il 93,8%). E quindi: i nidi offerti da Roma Capitale sono sottoutilizzati. Quest’anno l’andamento delle iscrizioni non fa che evidenziare il trend di scarsa appetibilità delle strutture comunali. Sono 12800 i bimbi che hanno chiesto l’iscrizione quest’anno (mille in meno rispetto a un anno fa). Ci sono più posti che bimbi se si considera che i posti sono 14743. E allora, perché non pubblicare nemmeno le graduatorie? 
La verità è che essere genitori nella Capitale è un’impresa costosissima e faticosa.

Basti pensare che c’è stato l’assalto agli aiuti messi a disposizione dal governo: due tranche da 600 euro l’una per pagare una baby sitter ma anche per iscrivere i figli ai centri estivi in un momento in cui le scuole e gli spazi per i più piccoli sono chiusi e c’è stato anche un calo del reddito. A Roma le domande accolte dall’Inps per il bonus baby sitting da 1200 euro al 18 giugno sono circa 25 mila (34.447 in tutto il Lazio). La nostra regione è la seconda nella classifica delle domande accolte dopo la Lombardia. Un si salvi chi può per bambini e genitori. 

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