Già di buon mattino e fino alle 13 in molti avevano salutato Di Felice alla camera ardente allestita nella sala Maestra di Palazzo Chigi e presidiata dal picchetto d’onore della polizia locale. Tanti i colleghi della giunta comunale, i consiglieri e gli amici che hanno provato a dare conforto ai familiari. Alle 15 il feretro, portato a spalla dai Cavalieri di Santa Apollonia di Ariccia dall’interno di Palazzo Chigi, è stato avvolto dall’abbraccio dalla folla che gremiva la vicina piazza di Corte, dove, davanti la chiesa di Santa Maria assunta in cielo, è stata celebrata la funzione religiosa per consentire la partecipazione di tutti i presenti.
Una cerimonia semplice ma carica di commozione, considerato che, anche se erano ben note le condizioni di salute del sindaco, nessuno immaginava che la malattia potesse causare un epilogo così veloce.
A ricordarne la figura durante la funzione, una familiare, il conservatore di Palazzo Chigi Francesco Petrucci e Alessandro Cefaro, sindaco di Genazzano e medico curante di Di Felice. Tutti ne hanno esaltato le doti di politico esperto e instancabile amministratore, a cui univa una grande cultura e una forte passione per l’arte. Al termine della celebrazione un lungo corteo ha accompagnato a piedi il feretro fino al cimitero monumentale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA