Roma, si barrica in casa con i figli e li minaccia con un coltello: «Via o li uccido»

Roma, si barrica in casa con i figli e li minaccia con un coltello: «Via o li uccido»
di Stefano Cortelletti
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Martedì 6 Aprile 2021, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Alcuni bicchieri di troppo, la mancanza di un lavoro stabile, gli arresti domiciliari che lo costringevano a stare in casa e qualche problema sentimentale. Quattro fattori che la sera di Pasqua hanno provocato un raptus in D.M., 43enne di Ardea, tanto da cacciare la moglie dall'appartamento in cui vivevano in affitto e minacciare di morte i due figli, una neonata di 2 mesi e un bimbo di 2 anni, con un grosso coltello da macellaio.
È successo in una abitazione isolata di via Monti di Santa Lucia, nella zona delle Salzare ad Ardea, a poche centinaia di metri da Tor San Lorenzo. Intorno alle 22 di domenica alla centrale operativa dei carabinieri è arrivata la chiamata disperata della donna, 40 anni, terrorizzata dalla violenza del marito nei confronti suoi e dei loro figli. I militari della compagnia di Anzio, insieme ai colleghi della stazione di Tor San Lorenzo sono arrivati immediatamente sul posto trovando la donna fuori casa e il marito alla finestra, con il coltello in mano, la figlioletta in braccio e l'altro figlio vicino a sé. I militari hanno fatto circondare l'area, studiato la planimetria dell'abitazione e allontanato i numerosi curiosi che nel frattempo erano arrivati in zona.

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A quel punto è stato avviato un primo ma inutile tentativo di mediazione con l'uomo attraverso una delle finestre munite di inferriata.
Non è stato facile stabilire un contatto con il 43enne, disoccupato e da qualche giorno agli arresti domiciliari per un cumulo di pene relative a reati legati alla detenzione e spaccio di stupefacenti. L'uomo aveva bevuto parecchio vino ed era completamente fuori di sé. La situazione è apparsa subito molto difficile ai militari, tant'è che l'uomo alternava momenti di calma ad altri di follia in cui lanciava coltelli e sputava ai carabinieri attraverso la grata, mentre continuava a tenere in braccio la bambina di due mesi e a impugnare il coltello da macellaio, minacciando di uccidere i figli. Nel frattempo sono arrivati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Pomezia e una volante del commissariato di polizia di Anzio per supportare i carabinieri nella difficile risoluzione del caso.
Ci sono volute trattative durate un'ora e mezza, durante le quali il comandante della compagnia di Anzio Giulio Pisani e quello della stazione di Marina Tor San Lorenzo Massimo Porrino hanno cercato di fare leva sul senso di paternità dell'uomo, che stava coinvolgendo i due figli che nulla avevano a che fare con la situazione.

Alla fine, complice il fatto che la sbornia dell'uomo stava svanendo, intorno alle 23.30 il 43enne ha aperto la porta, consegnandosi ai carabinieri e rilasciando i due bambini. D.M. è stato immediatamente ammanettato condotto in caserma, dove è stato interrogato a lungo per cercare di capire i motivi di quel gesto. Motivi ancora adesso sconosciuti. Accusato di sequestro di persona, minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, è stato giudicato per direttissima ieri mattina al tribunale di Velletri, dove è stato convalidato l'arresto e disposto il trasferimento nel primo carcere disponibile.


I due bambini sono rimasti illesi e, una volta liberi, sono stati visitati dai sanitari del 118, anch'essi fatti preventivamente arrivare sul posto, che hanno certificato il loro stato di buona salute, sebbene evidentemente provati dall'esperienza vissuta. Non risultano denunce sporte dalla donna nei mesi precedenti: sentita dai carabinieri, ha riferito di qualche problema coniugale, ma non c'erano mai state liti violente. A pesare sullo stato emotivo del marito, probabilmente alcuni problemi economici uniti agli arresti domiciliari che gli avrebbero impedito di fare qualche lavoro e guadagnare i soldi necessari per mantenere la famiglia. La moglie ora cercherà l'aiuto di qualche parente e dei servizi sociali del Comune di Ardea per superare il difficile momento.
Storie di violenze domestiche ad Ardea sono sempre più frequenti. Poco più di un mese fa, il 18 febbraio, una giovanissima ragazza incinta al nono mese era stata soccorsa da un'ambulanza del 118 dopo essere stata aggredita a morsi dal compagno 21enne, successivamente arrestato. Il 4 ottobre invece un 16enne, per difendere la madre, colpì il patrigno 37enne con un cacciavite al culmine dell'ennesima lite in casa per questioni economiche, fino a ucciderlo.

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