Un emporio per la vendita dell'acqua ai viandanti e officine per la lavorazione del piombo e di altri metalli. Una sorta di piccolo centro commerciale, attivo proprio lì, lungo la via Appia Antica, al cospetto della Villa dei Quintili, ma soprattutto a pochi metri dai leggendari Tumuli degli Orazi, dove la storia affonda le radici nel mito della fondazione di Roma. Un luogo che attirava anche i turisti di duemila anni fa. È qui che lo scavo condotto nell'ultimo mese dagli studiosi Stephan Mols e Christel Veen dell'Università Radboud di Nimega dei Paesi Bassi, in concessione da parte del parco archeologico dell'Appia Antica, ha riportato alla luce una serie di vasti ambienti e reperti databili al III e al IV secolo d.C.
LA SORPRESA
«Non si tratta di tombe stavolta, ma di attività commerciali a tutti gli effetti, con strutture importanti a ridosso della strada», indica il direttore del parco archeologico Simone Quilici.
Le indagini, che hanno coinvolto la curva tra il V e il VI miglio dell'Appia Antica, seguite passo passo dall'équipe del parco con Francesca Romana Paolillo, Stefano Roascio e Clara Spallino, ci raccontano altri aspetti dell'Appia: «Per la manutenzione e la vita quotidiana, i proprietari di ville come quella dei Quintili, avevano una quantità enorme di personale, che per la loro vita stessa avevano bisogno di negozi e fabbriche nella vicinanza», riflette Mols. Non solo. «Ricordiamo - continua il professore - che qui la tradizione localizza il celebre scontro tra i tre Orazi, campioni di Roma, e i tre Curiazi, campioni di Alba Longa, legato ai miti sulle origini di Roma. È probabile che già in epoca romana il mito attirasse, presso i tumuli, viandanti che si servivano presso le attività commerciali, come il punto di vendita d'acqua».
I REPERTI
Gli scavi hanno intercettato anche reperti. «Oltre alla forma per la produzione di oggetti di piombo - spiega Mols - abbiamo trovato una lucerna in bronzo sottile presso il marciapiede di fronte al tumulo meridionale degli Orazi. La lucerna si trovava al di sotto della pavimentazione di un piccolo edificio, probabilmente un negozio o un'officina, costruito presso il tumulo in un periodo ad esso successivo. Il luogo di ritrovamento potrebbe indicare che si tratti di una deposizione rituale, per invocare la buona sorte per l'edificio in costruzione». I materiali saranno esposti nella mostra Patrimonium Appiae. Depositi emersi, organizzata dal Parco Archeologico dell'Appia Antica, che sarà inaugurata il prossimo autunno al Casale di Santa Maria Nova.