Portato nella caserma di Anzio, il sedicente talebano ne è uscito con una denuncia a piede libero. Sull’episodio il senatore Udc Antonio Saccone ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno e della Giustiza per sapere «se siano state attuate tutte le procedure di sicurezza e quali valutazioni abbia riscontrato il Pm di turno per non procedere all’arresto». «Ne vediamo tante in pronto soccorso - dice un dipendente dell’ospedale che preferisce l’anonimato - ma questa del talebano ci mancava. Quell’uomo era in barella, con una flebo al braccio perché doveva smaltire una sbornia. Vicino a lui c’era la donna, che si lamentava e parlava, ma anche altri pazienti dato che eravamo strapieni, come al solito. Chissà cosa gli è scattato: In un raptus è balzato giù e le ha stretto le mani intorno al collo».
I carabinieri, appena arrivati per fare ulteriori riscontri sulla denuncia presentata dalla donna prima del ricovero, hanno fermato l’uomo insieme al personale di vigilanza dell’ospedale. La malcapitata, aggredita nel giro di poche ore dal marito e dal vicino di barella, è stata portata subito in un’altra stanza. Lo straniero è stato calmato e si è recato in bagno ma quando ne è uscito si è strappato la cannula della flebo cominciando ad urlare contro tutti: «Vi ammazzo. Sono un talebano». Nuovo intervento dei carabinieri, che hanno riportato anche qualche contusione per bloccare l’esagitato. Questa volta, dopo essere stato medicato per la ferita che si era fatta al braccio stappandosi la flebo, l’uomo è stato portato via per procedere all’arresto. La situazione, posta al vaglio degli inquirenti, si è tramutata poi in una denuncia a piede libero.
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