Sette badanti cambiate nell’arco di cinque anni per avere la certezza di affidare la madre alla cura della più amorevole. «L’angelo della casa, però, si è trasformato, all’improvviso in un essere malvagio. Ha ucciso la mia mamma, una vecchina dolcissima, senza un motivo, senza un perché. Si è giustificata dicendo che era caduta. Invece me l’aveva ammazzata di botte». Non riesce a darsi pace Cristina Sartarelli, la figlia di Maria Luisa Lombardi, l’ottantunenne dell’Infernetto uccisa la scorsa primavera dalla badante, Lyubov Tkachuk in quattro ore interminabili di botte e sevizie. Mentre la procura ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio volontario la cinquantenne kazaka, all’apparenza irreprensibile e che invece ha ucciso con crudeltà, nonostante sapesse che c’era un impianto di videosorveglianza attivo nella stanza, le ferite mai rimarginate per un omicidio tra le mura di casa si riaprono.
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LA FIGLIA
«Abbiamo fiducia nella giustizia.
«Era il 7 maggio - ricorda la figlia - Mi ero attardata in giardino per sistemare una dependance. Volevo che mamma potesse trascorrere più tempo là, visto che aveva difficoltà a scendere i pochi scalini del primo piano della mia villetta. Verso sera mentre rincaso col mio compagno la badante ci urla che mia madre è caduta. Nel vederla a terra mi sono disperata. Il mio compagno, invece, ha capito subito che non poteva essere caduta dal letto sola. Le sbarre erano tirate su e si è precipitato a vedere dal piano di sopra le registrazioni, restando sconvolto». Era stato proprio Gianluca Basili, rumorista e tecnico del suono che ha lavorato con registi del calibro di Leone, Bertolucci e Bellocchio, a voler attivare quella telecamera, per assicurare sempre un controllo sulla suocera. La badante lo sapeva. «Cinque anni fa ho chiesto io a mia madre di venire a stare con me. L’ho amata molto. Non volevo che restasse sola dopo la morte di papà - ricorda ancora la signora Sartarelli - Lyubov mi aveva ispirato fiducia. Viveva da noi da tempo ormai. Più di una volta insieme alla mia mamma l’avevo persino accompagnata a fare delle visite al Cto».
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