Anziana colpita da un proiettile a Tor Bella Monaca: «Io, ferita per sbaglio e insultata, ma nessuno testimonia»

M.T., 78 anni, l'anziana ferita da un colpo di pistola a Tor Bella Monaca
di Alessia Marani
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Domenica 28 Febbraio 2021, 00:11

«Sono miracolata. I sanitari mi hanno detto che se il proiettile fosse andato un centimetro più sotto avrebbe reciso l’arteria». M. T., 78 anni, ex cuoca della Rai, racconta con coraggio e una dose di serenità quanto le è da poco accaduto in via Aspertini, a Tor Bella Monaca, dove ieri pomeriggio, poco prima delle 15, durante una lite in strada, un uomo le ha sparato per sbaglio, ferendola di striscio al polpaccio della gamba sinistra.

Signora che cosa è successo?

«Stavo andando a trovare una cara amica che abita vicino al centro commerciale “Le Torri”. Avevo appena fatto bancomat al Credito cooperativo accanto alla tabaccheria che ha anche la sala scommesse. Ma mentre digitavo il pin già sentivo e scorgevo quei due uomini litigare. Urlavano, si prendevano a parolacce. Uno, in particolare, con la faccia da delinquente, tutto scavato in volto, era nervoso, si abbassava la maglietta sotto l’addome. Avevo intuito che avesse una pistola e mentre quell’altro saliva e scendeva le scale che portano al primo piano del centro e lo provocava, quello gliele prometteva: "Vattene che sennò ti sparo". Vista la malaparata ho cercato di sbrigarmi».

Quindi poi quell’uomo le ha sparato?

«Io ho preso il carrelletto della spesa e con passo veloce ho cercato di dirigermi verso l’ascensore in strada. A un certo punto ho sentito il rumore dello sparo e come una "puncicata" sulla gamba. Il proiettile mi aveva rotto pure il pantalone, con un fazzolettino mi sono toccata e perdevo sangue. Allora, mi sono voltata, sono tornata indietro verso quel tipo e gli ho detto: «Ma guarda che mi hai fatto?».

E lui?

«Mica si è dispiaciuto. Mi ha pure mandato a quel paese: Ma vaffa... Poi si è messo a correre ed è scappato via».

Si è spaventata?

«Nemmeno tanto, stavo bene. Credo che mi abbiano protetto i miei genitori o mio marito, che sono in cielo.

O forse è stato Sant’Antonio a cui sono tanto devota. I sanitari dell’ambulanza mi hanno detto che per poco ho rischiato di morire».

Come sta?

«Mi hanno medicato sul posto, non mi hanno messo neanche i punti. Non c’era bisogno dell’ospedale e poi lì c’è il Covid. Vede? Ora sono qui a casa, è venuto a prendermi mio figlio. Anche la mia amica è accorsa subito. Dalla tabaccheria sono usciti fuori in tanti e c’era anche parecchia gente in strada, di fronte ci sono pure i grandi magazzini e il supermercato. Chi mi diceva: “Vuole un bicchiere d’acqua”, chi “le portiamo un caffè”. Ma poi quando sono arrivate le Volanti della polizia e i carabinieri in borghese sono spariti tutti. Avevano paura di testimoniare. Per fortuna non ce n’è stato bisogno perché c’erano telecamere dappertutto e chi ha sparato era una vecchia conoscenza per le forze dell’ordine».

Che cosa ha pensato?

«Che volevo solo andarmene a casa, agli infermieri in tuta arancione ho detto: “Andate, andate” e ho aspettato che mio figlio mi venisse a prendere. Ha insistito lui perché io volevo tornarmene come ero arrivata, in autobus».

È tanto che vive a Tor Bella Monaca? Avrà paura di uscire di casa adesso?

«Ci vivo da 26 anni, ho anche altre tre figlie, a due di loro ancora devo raccontare tutto. Anche io, come quello che ha sparato, vivo in una casa popolare. Ne ho viste di tutti i colori, ma mai avrei creduto di potermi trovare in mezzo a una sparatoria. Non sono una che si spaventa facilmente e non voglio farmi privare della mia libertà di uscire. Tornerò a trovare la mia amica come faccio ogni fine settimana. Anche se c’è il timore del Covid per noi anziani, sono sempre uscita, mica mi faccio fermare io. Solo del vaccino ho un po’ paura: ho la scorza dura, non mi servirà».

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