Catricalà, i funerali a Roma: la figlia legge una lettera in chiesa. Letta: «Dovete essere orgogliose di lui»

Catricalà, i funerali a Roma: la figlia legge una lettera in chiesa. Letta: «Dovete essere orgogliose di lui»
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Sabato 27 Febbraio 2021, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 12:46

E' piena, pur nel rispetto del distanziamento per le misure anti-Covid, la chiesa di San Bellarmino, nel quartiere romano dei Parioli, per i funerali in forma privata di Antonio Catricalà, scomparso mercoledì. All'ingresso il libro delle firme e una foto sorridente dell'ex sottosegretario ed ex presidente dell'Antitrust.

Nell'omelia del parroco, Antonio Magnotta, parole di stima: «Affidiamo un uomo grande alle mani sicure di Dio. Non solo un uomo delle istituzioni ma che ha dato forma alle istituzioni. Antonio Catricalà ha dimostrato risorse creative, alta competenza giuridica e tecnica, è stato capace di dare fiducia e sapersela conquistare». Tra i presenti, Gianni Letta, il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, l'ex ministro Claudio De Vincenti e il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, per portare un saluto alla moglie, Diana e alle figlie Michela e Giulia.

Tra gli altri presenti al funerale Giovanni Malagò presidente del Coni, Marco Troncone Ad di AdR, Gianni Letta ex sottosegretario e Giuseppe Pecoraro ex prefetto. 

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Al termine della celebrazione, nella chiesa di San Bellarmino, una delle figlie ha letto una poesia dedicata al padre, per rivolgergli un ultimo abbraccio ideale.

Tanti anche i ricordi di amici e colleghi. «E' lunga la lista di coloro che l'hanno incontrato e conosciuto, come era lunga ieri la fila ieri a piazza Verdi. Tutti desiderosi di testimoniare stima e amicizia verso quest'uomo grande. Era grande la sua cultura, saggezza ed equilibrio. Il suo senso dello Stato», ha detto Gianni Letta aggiungendo poi: «Era uno Stradivari nell'orchestra dello Stato». E rivolgendosi alla moglie e alla figlie, «dovete essere orgogliose del nostro grande Antonio». Per Filippo Patroni Griffi «sapeva cogliere l'essenza delle questioni e cercare una soluzione che potesse raccogliere tutti i punti di vista e poi risolvere i problemi. Voglio ricordarlo per la sua ironia e la sua autoironia, per il suo lavoro serio e responsabile». L'ex ministro Paola Severino ha ricordato che negli ultimi tempi «si era dedicato all'insegnamento, per lasciare il segno nei giovani».

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