Al circolo Aniene di Roma arrivano le donne, dopo 130 anni la svolta storica: ma i soci si dividono

Dopo 130 anni la modifica dello statuto dello storico circolo sportivo romano: 237 favorevoli e circa 150 contrari.

Al circolo Aniene di Roma arrivano le donne, dopo 130 anni la svolta storica: ma i soci si dividono
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Martedì 5 Aprile 2022, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 14:53

Il circolo Aniene apre alle donne: ora anche loro potranno diventare socie. La votazione nello storico circolo sportivo di Roma è avvenuta ieri sera, con voto palese per alzata di mano. Prima del voto sono state espresse le diverse posizioni, da alcuni sarebbe stato anche richiesto un aggiornamento per affrontare «con più serenità» il cambio di rotta, ma non è stato disposto. All'esito di questa discussione ha prevalso così la modifica dello statuto con 237 favorevoli e circa 150 contrari. Così il circolo più famoso della Capitale apre alle donne.

Ad accoglierli, assieme al Consiglio direttivo, il loro condottiero, Giovanni Malagò, presidente del circolo, che, dopo le polemiche, è stato costretto a scendere in campo in prima persona per azzerare il dissenso. «Alle donne - ha dichiarato - dovevamo pensarci da soli.

E prima».

L’Aniene celebra le sue medaglie olimpiche e paralimpiche

La modifica dello statuto

Dopo 130 anni, l'Aniene, il circolo più esclusivo di Roma, si appresta dunque ad una svolta epocale modificando l'articolo 4 dello statuto che recitava: «I soci effettivi sono le persone di sesso maschile che hanno compiuto 18 anni». Le uniche socie di sesso femminile che potevano entrare nel gotha sportivo lungo il Tevere erano quelle per meriti sportivi (che possono accedere alle strutture non avendo però il diritto di voto). Tutte campionesse dello sport italiano: Federica Pellegrini (nuoto), Flavia Pennetta (tennis), Josefa Idem (canoa), Caterina Banti (vela) e Simona Quadarella (nuoto), di cui le ultime due romane.

Le reazioni

Non è stato un verdetto unanime, quello dell’assemblea, con una parte dei soci favorevoli invece al mantenimento di una tradizione che durava dal 1892. Le reazioni, nelle ultime settimane, erano state diverse e tutte molto dure nei confronti di uno statuto che era stato vicino a essere modificato già nel 2019. Da quella del presidente del Consiglio Mario Draghi a quella della ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti, che aveva definito le regole «discriminatorie e anacronistiche». Dalla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali all’intervento dell’Intergruppo per i Diritti e le Pari Opportunità della Camera guidato dall’on. Laura Boldrini, prima firmataria di un’interrogazione parlamentare. Anche altre campionesse dello sport come Sara Simeoni e l’«associazione atlete assist» avevano espresso il loro dissenso, supportate dal fatto che il circolo Canottieri Aniene sia anche affiliato a diverse federazioni sportive e che abbia diverse eccellenze che hanno portato numerose medaglie allo sport italiano.

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