Roma, Raggi: «Ama rimarrà pubblica e non fallirà». Contestazione in Assemblea capitolina da Pd e Fdi, opposizioni lasciano l'aula

Roma, Raggi: «Ama rimarrà pubblica e non fallirà»
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 00:27

Virginia Raggi contestata in Assemblea capitolina durante la replica su Ama. Tutte le opposizioni, dal Pd a Fratelli d'Italia fino all'ex del gruppo misto Cristina Grancio sono uscite dall'Aula Giulio Cesare al grido di  «dimissioni». «Stavolta almeno l'abbiamo lasciata davvero sola», hanno ironizzato in riferimento alle parole di alcuni giorni fa di Raggi che aveva denunciato di essere stata «lasciata sola» sui rifiuti.

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Per evitare l'emergenza rifiuti bisogna prima scavalcare il 'picco' delle feste, poi costruire un «ciclo dei rifiuti integrato», e «spingere sulla differenziata». Ma al momento serve tempo, soprattutto tempo, certo più dei 15 giorni di proroga previsti dall'ordinanza della Regione Lazio che permette a Roma di trattare la spazzatura negli impianti del Lazio: bisognerà arrivare fino alla fine di gennaio, è tornata a sostenere Raggi in Assemblea capitolina, a due giorni dall'addio del cda di Ama. Azienda che «rimarrà pubblica, non fallirà e non verrà privatizzata» ha ribadito la sindaca. Sul resto però non si fa marcia indietro: «Al nuovo amministratore unico Stefano Zaghis - ha aggiunto - ho chiesto come primo atto di ripulire la città e i bilanci. Ama deve essere più efficiente, ma non possiamo derogare alla regolarità dei conti».

 

 


Intanto la situazione in città, sebbene «non ci sia ancora alcuna emergenza sanitaria, è sicuramente allarmante» ha precisato oggi il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi, che ieri aveva lanciato un serio allarme sull'igiene delle strade cittadine, a cui si era aggiunto l'appello dei presidi. Il quadro in effetti, conferma l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato «è molto critico, l'attenzione delle Asl è alla soglia massima». D'Amato ha chiesto perciò alle aziende sanitarie «di dare seguito alle segnalazioni, in particolare quelle relative a ospedali e scuole». «È una follia nel 2019 sentire parlare di chiusura delle scuole perché la salute dei bambini è a rischi» ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, che domani sarà in piazza del Campidoglio per chiedere le dimissioni di Raggi.

Una richiesta che oggi è arrivata anche dai banchi dell' opposizione dell'Aula Giulio Cesare dove a protestare con cartelli con su scritto «Raggi dimettiti» e «Roma non si svende» sono stati anche i consiglieri del Pd. Ora la prossima tappa operativa sarà il tavolo al ministero dell'Ambiente insieme alla Regione, probabilmente già la prossima settimana. Oggi il ministro Sergio Costa ha voluto replicare a distanza a Raggi rivendicando il lavoro comune degli ultimi mesi: «La sindaca non è stata lasciata da sola - ha puntualizzato - la cabina di regia tecnica non si è fermata neanche a Ferragosto. Ci sono gli atti firmati». Costa sta ragionando intanto proprio su «un'ordinanza che vada oltre il 15 ottobre», quando cioè scadrà la proroga dell'atto di Nicola Zingaretti.


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Oggi il governatore e Raggi si sono sentiti al telefono, e la sindaca gli ha rappresentato la sua preoccupazione per l'impianto di Rocca Cencia, che lavora da mesi a pieno regime: presto dovrà andare in manutenzione. La Regione, da parte sua, ha sempre considerato il 15 ottobre un termine congruo, ed è di oggi la firma dell'intesa con le Marche che assieme all'Abruzzo si sobbarcheranno una bella fetta di spazzatura cittadina: «Queste misure, in aggiunta agli impianti dell' Ama e ai contratti già stipulati dalla società con gli operatori del Lazio - ha spiegato la Regione - permetteranno di mettere in sicurezza Roma e testimoniano il continuo supporto e il concreto impegno della Regione verso la Capitale». Zingaretti, come Costa, rivendica il supporto a Raggi «ma servono soluzioni durature. È rischioso contare solo sull'aiuto degli altri, ognuno si assuma le proprie responsabilità e sia autosufficiente». Comune e Ama, aggiunge l'assessore Massimiliano Valeriani, promuovano interventi di medio e lungo periodo per dotare Roma degli impianti necessari. Insomma, trapela dalla Regione, se nuova ordinanza dovrà essere, allora non potrà essere solo una proroga: serviranno impegni concreti, sia dal Campidoglio che da Ama, su interventi in tempi rapidi per superare del tutto le criticità. E serve una Ama sana. Con i bilanci approvati.
 

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