Rocca Cencia, miasmi dal Tmb: i pm aprono una nuova indagine

Rocca Cencia, miasmi dal Tmb: i pm aprono una nuova indagine
di Giuseppe Scarpa
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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Le esalazioni nauseabonde dei rifiuti investono il quadrante est di Roma. I miasmi sono sprigionati dal Tmb dell'Ama di Rocca Cencia. Un tormento per i residenti della zona che sono costretti a chiudere le finestre per evitare che il fetore, emesso dallo stabilimento, invada le stanze, impregni ogni ambiente. E chissà nuoccia anche alla salute, un'ipotesi che la magistratura dovrà verificare dopo le denunce piovute a palazzo di giustizia.
Per questo motivo la procura ha aperto un fascicolo per getto pericoloso di cose. Il pm Luigia Spinelli ha delegato ai carabinieri del Noe il compito di indagare. È pur vero che a piazzale Clodio, i magistrati avevano già avviato un'altra inchiesta sempre sulla puzza: stesso reato e altro Tmb, quello gemello di via Salaria (ad oggi chiuso).  

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CONSULENZA
I cattivi odori, per gli investigatori, rappresentano la punta dell'iceberg. Il campanello di allarme che segnala che qualche cosa nello stabilimento non funziona. I Tmb, lavorando correttamente, devono ridurre al minimo le esalazioni. Di certo non ai livelli che ormai da diverso tempo subiscono i cittadini di quei quartieri. Per questo la domanda che si fanno gli inquirenti è: il Tmb di Rocca Cencia e (nel recente passato) via  Salaria svolgono realmente il lavoro per cui sono stati concepiti? Ovvero il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti indifferenziati.
Ebbene, per dare una risposta a questo quesito i pm, lo scorso luglio, hanno affidato un incarico a degli ingegneri. Periti che adesso dovranno depositare una relazione ai magistrati per verificare l'ipotesi che, il trattamento dei rifiuti dentro quegli impianti, non sia un grande bluff.
Un accertamento doveroso se si pensa che altre inchieste avevano dimostrato che la qualità del rifiuto prodotto era al di sotto degli standard previsti dalla legge. Insomma dei campanelli d'allarme avevano già suonato in passato.

ARPA
Ad esempio l'Arpa, in una relazione datata 16 novembre 2018, aveva scattato una fotografia impietosa del sito di via Salaria: produce rifiuti che presentano caratteristiche di putrescibilità, quindi non possono essere classificati da Ama come frazione organica stabilizzata, il Fos. Cosa che, invece, sarebbe avvenuto fino all'incendio del Tmb che ha poi definitivamente sancito la fine del lavoro del sito.
Gli specialisti avevano sostenuto anche che l'impianto, per legge, deve realizzare, dalla spazzatura trattata, un 35% di combustibile. Invece lo stabilimento ne avrebbe generato il 22,4% nel 2016 e il 19,6% nel 2017.
Su Rocca Cencia, invece, a maggio del 2017 era arrivata una segnalazione ai magistrati da parte dell'assessorato all'ambiente della regione Lazio. La società Sogliano Ambiente Spa aveva rispedito al mittente (a Rocca Cencia) un camion dell'Ama con dei rifiuti considerati non in linea rispetto al codice qualitativo che riportavano. Una serie di indizi, certo non un prova, che adesso spingono gli inquirenti a voler andare più a fondo in questa vicenda.
Di certo questa pista allarga ulteriormente il perimetro dell'indagine madre, quella relativa agli incendi scoppiati sui due Tmb. Inchiesta che va avanti spedita.

INCENDI
Per entrambi i Tmb si sospetta che l'origine della fiamme sia dolosa. Maggiori sono le certezze degli investigatori sul rogo che aveva divorato parte dell'impianto di via Salaria, l'11 dicembre, mandando in tilt il sistema di smaltimento di rifiuti in una città in costante affanno. Il fuoco è stato, molto probabilmente, appiccato da qualcuno. A stabilirlo era stata una consulenza depositata a maggio a piazzale Clodio al vaglio del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia. I tempi di propagazione delle fiamme sono stati considerati, dai periti, troppo rapidi rispetto ad un incendio normale.
L'inchiesta non si era fermata di fronte alla relazione consegnata a gennaio dai vigili del fuoco che escludeva il ritrovamento di inneschi, tra l'altro di difficile se non impossibile individuazione. Anche per il Tmb di Rocca Cencia, coinvolto in un altro incendio scoppiato il 24 marzo, la procura ha aperto un'indagine per incendio doloso, al momento contro ignoti. Gli investigatori del Noe non escludono l'ipotesi del sabotaggio. 
 

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