Ama, flop controlli sui dipendenti malati: «Record di assenze»

Ama, flop controlli sui dipendenti malati: «Record di assenze»
di Fabio Rossi
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Lunedì 3 Giugno 2019, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 07:43

Nonostante l'incremento delle visite fiscali e l'annunciata stretta sulle assenze la svolta annunciata dall'Ama, per ora, non si è vista. Anzi, i tassi ufficiali di assenza per malattia del primo trimestre del 2019 portano in dote una brutta sorpresa: il dato finale è l'8,61 per cento, il peggiore degli ultimi anni, quasi un punto percentuale in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tutto ciò in un contesto in cui mediamente ogni giorno manca al lavoro quasi un dipendente su sei (riposi e ferie escluse) tra malattie, infortuni, congedi per la legge 104 - previsti per assistere parenti disabili - maternità, congedi parentali e altri tipi di assenze: una percentuale che da tempo si aggira intorno al 15 per cento del totale dei 7.800 dipendenti dell'azienda di via Calderon de la Barca, senza che si trovi il modo giusto per ridurla.

LA STRETTA
Eppure l'azienda aveva annunciato un giro di vite contro i furbetti della malattia facile e dell'uso scorretto dei congedi per la legge 104. Nel 2018 sono notevolmente aumentate le visite fiscali richieste all'Inps dalla municipalizzata - con un incremento del 23 per cento - soprattutto per gli addetti che presentano una maggiore frequenza di forfait. Nel 2018, in particolare, le sanzioni disciplinari per assenteismo sono state oltre 400, con 10 licenziamenti, 282 giorni di sospensione e 538 ore di multe. Nell'anno precedente le sanzioni erano state oltre 500, con 8 licenziamenti, 403 giorni di sospensione e 1125 ore di multa.

IL SISTEMA
In due anni, con le verifiche incrociate, l'azienda ha poi recuperato 200 mila euro (100 mila nel 2017 e 103 mila nel 2018) per giornate di malattia per le quali i dipendenti non avevano presentato certificati medici idonei. La municipalizzata ha poi introdotto un sistema di trattenute sullo stipendio studiato proprio per scoraggiare le continue malattie brevi: dopo cinque episodi nello stesso anno, è prevista una decurtazione di 35 euro per ogni altra assenza. Questo strumento ha consentito all'Ama di risparmiare 230 mila euro nel 2018, contro i 130 mila dell'anno precedente, con un incremento del 61 per cento.

I DATI
Nonostante ciò, il tasso di assenze non diminuisce e, di contro, aumentano le malattie. Ciò crea ulteriori problemi alla municipalizzata, già chiamata a uno sforzo straordinario tra rifiuti in eccesso, impianti carenti e la necessità di incrementare una raccolta differenziata in difficoltà. Ora si punterà sull'incrocio dei dati sulle presenze in servizio: sotto la lente ci saranno proprio le assenze per la 104 e le cosiddette malattie brevi, ossia quelle inferiori ai sei giorni. In particolare, si verificherà l'eventuale ripetersi di questo tipo di astensioni dal lavoro a ridosso di festività, riposi settimanali e ferie: i comportamenti più sospetti e che creano maggiori problemi all'organizzazione del lavoro della municipalizzata. Ma i risultati concreti di questo lavoro sono tutti da verificare.
 

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