La crisi Ama paralizza il Comune: niente assunzioni senza l'approvazione del bilancio

La crisi Ama paralizza il Comune: niente assunzioni senza l'approvazione del bilancio
3 Minuti di Lettura
Sabato 5 Ottobre 2019, 11:08
Nessuna nuova assunzione, in Campidoglio e in tutte le aziende del gruppo di Roma Capitale, fino a quando non sarà stato approvato il bilancio consolidato 2018: quello che comprende i rendiconti di tutte le partecipate di Palazzo Senatorio. La crisi dell’Ama - con la lunghissima querelle tra il Comune e la municipalizzata sul bilancio dell’azienda di via Calderon de la Barca, ancora fermo sul contenzioso che riguarda i 18 milioni arretrati per i servizi cimiteriali - blocca quindi tutte le possibili entrate, comprese quelle più urgenti: dai vigili urbani agli autisti dell’Atac, si dovrà attendere il via libera al documento. Che, visti i problemi da affrontare, non arriverà prima di uno o due mesi.
Il consolidato, secondo quanto previsto dal testo unico degli enti locali (Tuel), andava approvato entro il 30 settembre. Il superamento i questa data, pur non comportando rischi per l’amministrazione - come nel caso del bilancio di previsione, dove per i ritardi nell’approvazione si può arrivare allo scioglimento del consiglio comunale - ha però l’effetto immediato di bloccare ogni assunzione, anche a tempo determinato, nella macchina amministrativa e nelle aziende municipalizzate. A rendere impossibile il via libera al documento è soprattutto lo stallo sul bilancio dell’Ama, a cui vanni aggiunti i problemi che stanno interessando altre realtà della holding capitolina, come Farmacap e Roma Metropolitane. Caso a parte quello dell’Atac, che sta seguendo la procedura di concordato stabilita con il Tribunale.
Visto che è ormai chiaro l’orientamento della sindaca Virginia Raggi e dell’assessore al bilancio, Gianni Lemmetti, il consuntivo 2017 non potrà riportare il credito nei confronti di Roma Capitale per i servizi cimiteriali e dunque chiuderà in negativo. Impossibile che, fino a quando questa questione non sarà chiarita, il consolidato possa passare l’esame dei revisori dei conti dell’Oref. Già lo scorso anno l’organo di revisione aveva di fatto bocciato il documento della giunta - poi approvato dal consiglio comunale il 27 dicembre, con quasi tre mesi di ritardo rispetto alla scadenza di legge - proprio perché mancava il via libera al bilancio di Ama, che ha un impatto non trascurabile sull’intero patrimonio dell’amministrazione. Nel 2017, quando ancora non era scoppiato il contenzioso sull’azienda che si occupa dei rifiuti romani, il consolidato era stato invece licenziato in tempo utile, il 29 settembre.
La situazione di stallo preoccupa le opposizioni. «A parte Atac, che non rientra per legge perché in concordato, la mancanza dei bilanci per le altre società non è giustificabile - commenta Valeria Baglio, consigliera capitolina Pd - Le aziende, e quindi i lavoratori, potrebbero soffrire nei confronti delle banche». Secondo Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia, «la mancata approvazione del bilancio consolidato conferma che la giunta Raggi non ha il controllo delle municipalizzate e mette a rischio il futuro stesso delle aziende».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA