Roma, l'infermiere Alvaro muore di Covid a 61 anni il giorno di Natale: tra pochi giorni sarebbe andato in pensione

Roma, l'infermiere Alvaro muore di Covid a 61 anni il giorno di Natale: tra pochi giorni sarebbe andato in pensione
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Sabato 26 Dicembre 2020, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 06:32

Alvaro Rossi è morto di Covid il giorno di Natale. Era un'infermiere del 118 ed era in prima linea proprio nella battaglia contro il coronavirus. Alvaro, infermiere dell'Ares 118, era in servizio da 30 anni presso la postazione dell'ospedale San Camillo, ed è morto a 61 anni. Pochi giorni dopo sarebbe andato in pensione. Era stato ricoverato nei primi giorni di dicembre in terapia intensiva sempre al San Camillo. Ma anche con lui il virus è stato più forte. Gli amici e i colleghi lo ricordano come «un leader».

Muore a 61 anni, ucciso dalla COVID-19, Alvaro Rossi, infermiere della postazione SET118 di San Camillo - ARES 118...

Pubblicato da Mario Balzanelli su Sabato 26 dicembre 2020

«Era un grande professionista - dice Alessandro Saulini, amico di Alvaro, nonché collega e segretario NurSind Ares 118 - lo conoscevo fin da ragazzo, da quando mia mamma era caposala al San Camillo.

Ho lavorato con lui tanti anni. Era sempre solare, sorridente, disponibile con chiunque e stimato da tutti, con la battuta pronta e ironico, ma soprattutto era orgoglioso di essere diventato nonno».

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Aveva un sorriso per tutti nonostante la vita lo abbia messo più volte a dura prova, «soprattutto dopo la perdita della moglie quando le figlie erano ancora piccole. Viveva per loro e per il nipotino. Il 2 gennaio doveva andare in pensione. E invece il Covid l'ha portato via. La sera di un Natale che doveva essere di speranza».

A Donna Olimpia, dove Alvaro viveva, lo conoscevano quasi tutti. A pochi passi da lì, l'ospedale San Camillo che ha rappresentato l'intera parabola della sua esistenza. «Di lui ricordo il sorriso - dice un collega - Ha sempre lavorato molto. L'ultima volta che l'ho visto è stato lo scorso novembre, prima di entrare in terapia intensiva».

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