Alfredino Rampi, profanata la tomba del bimbo caduto nel pozzo a Vermicino: «Imbrattata con svastiche»

La lapide della sepoltura del bimbo al cimitero Verano di Roma, secondo le immagini diffuse dal Tg Lazio, è stata imbrattata

Alfredino Rampi, profanata la tomba del bimbo caduto nel pozzo a Vermicino: «Imbrattata con svastiche»
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Lunedì 30 Maggio 2022, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 06:43

Undici svastiche sulla tomba di Alfredino Rampi. Undici simboli nazisti sulla lapide di un bimbo di sei anni morto dopo giorni di agonia in un pozzo artesiano. Undici sfregi alla memoria di un lutto collettivo che ha segnato la storia italiana. È quello che è successo a Roma, nel cimitero monumentale del Verano, dove qualcuno ha profanato la tomba dove riposa Alfredino, morto il 13 giugno 1981 dopo essere caduto in un pozzo artesiano a Vermicino, nel comune di Frascati. 

Angelo Licheri morto, tentò di salvare Alfredino

Profanata al Verano la tomba di Alfredino Rampi

«Siamo increduli e senza parole - il commento laconico dell'associazione, cui fanno riferimento i genitori del bimbo -. Si tratta di qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover commentare. È forse anche il segno del degrado di questi tempi. Siamo costernati». Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione San Lorenzo, che stanno ora procedendo con le analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di individuare i responsabili. 

La condanna

Ferma condanna è stata espressa da tutto il mondo politico, con il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, che ha annunciato di aver già incaricato i servizi comunali di ripulire lo «scempio».

A pochi giorni dal 41/mo anniversario della scomparsa di Alfredino - tragico evento che tenne l'Italia intera con il fiato sospeso nella speranza che il bimbo potesse essere salvato - l'Italia si trova di fronte un atto vandalico assurdo, reso ancora più inspiegabile da simboli che, ovviamente, nulla hanno a che fare con la tragedia di Vermicino. E pensare che proprio due giorni fa, sabato scorso, Garbatella aveva deciso di rendere omaggio ad Alfredino con un murales gigante sulla facciata di uno degli storici palazzi del popolare quartiere romano. I colori della street artist Stella Liberato hanno riproposto la celebre immagine del bambino in canottiera al mare. La stessa che campeggia su quella lapide profanata con gli ignobili simboli nazisti disegnati con un pennarello nero. Ad avvisare i carabinieri, ieri, è stato un passante che ha notato i segni sulla tomba. I militari hanno immediatamente eseguito i rilievi e stanno ora passando al setaccio i video per individuare i responsabili. Sdegno è stato espresso dall'intero mondo politico, con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha parlato di «un colpo al cuore» sperando che «gli autori di questo scempio vengano individuati al più presto». 

 

Le reazioni

Fratelli d'Italia, per voce del capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, ha definito la profanazione «un atto gravissimo, ingiustificato e incomprensibile». «E' inquietante - ha sottolineato - che il cimitero monumentale del Verano possa essere oggetto di atti vandalici ma ancora di più contro la sepoltura di un bambino innocente simbolo di una tragedia nazionale che colpì le coscienze e i cuori di tutti gli italiani». «Indecente la profanazione della tomba di Alfredino Rampi al cimitero del Verano - il tweet del Movimento 5 Stelle del Lazio -, dove mani inqualificabili ne hanno imbrattato la lapide con svastiche». «E' inaccettabile la vigliacca profanazione», scrive su Twitter il sindaco Gualtieri ribadendo che «Alfredino resta nei nostri cuori. Questi barbari si vergognino».

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