«Tutto - aggiunge - senza che nessuno nel partito fosse avvisato e avesse condiviso. Al punto che ieri ho ricevuto mille messaggi e chiamate, a partire dal segretario nazionale Nicola Zingaretti e quello regionale Bruno Astorre che non sapevano nulla e mi hanno confermato il loro sconcerto. Ci tengo a ringraziarli. Perché siamo dirigenti politici. E come tali dobbiamo comportarci. Sono il presidente del Pd Lazio - aggiunge - Ho preso l'impegno di essere garanzia di una comunità che si pone come obiettivo quello di migliorare la vita degli altri. È un interesse più grande e devo pensare solo a quello. Anche quando verrebbe da non crederci più, anche quando la cosa é così plateale, evidente, scorretta, e ti tocca in prima persona. Perché un modo di fare politica diverso esiste e non lo si elimina cercando di eliminare chi lo pratica. Perché se vogliamo migliorare la vita degli altri dobbiamo far sì che questi metodi non possano avere più cittadinanza in primis proprio nella nostra comunità politica - conclude Alemanni - Perché quello che è successo a me non possa mai più succedere a nessuno».
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