Roma, alberi malati e poco curati: ora 60mila a rischio crollo. Dipartimento ambiente: «Il 20% dei fusti sono pericolanti»

A settembre il via a un nuovo piano di potature: più squadre in campo

Roma, alberi malati e poco curati: ora 60mila a rischio crollo. Dipartimento ambiente: «Il 20% dei fusti sono pericolanti»
di Camilla Mozzetti
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Sabato 9 Luglio 2022, 00:23

La pioggia è iniziata a cadere tardi, intorno alla mezzanotte, e il fattore “tempo” ha messo al riparo la maggior parte dei romani. A contare i rami e gli alberi pericolanti, quelli caduti o spezzati dal vento, i tanti che si sono abbattuti sulle strade e pure sulle auto in sosta, se l’ondata del maltempo si fosse scatenata al mattino o nel pomeriggio, la storia da raccontare sarebbe potuta essere un’altra. Fortunatamente è accaduto di notte, ma questo non muta la condizione di base ovvero quella che racconta lo stato di “salute” delle alberature romane. Un patrimonio enorme che si compone di oltre 300 mila piante (314.533 ad essere precisi) divise tra alberature stradali (119 mila circa), di aree verdi e ville (180 mila) e alberature nelle scuole (14.600). Ma non tutte versano in buone condizioni.

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LE CIFRE

Di queste infatti - stando ad un’analisi del dipartimento Ambiente - circa 60 mila sono a rischio crollo perché malate da anni o proprio perché l’aggressività del clima ne ha minato ancor di più la stabilità. Proprio ieri tra chi si occupa per il Campidoglio del verde si rincorreva una riflessione: «Un altro temporale del genere con tuoni e venti e saranno tantissimi gli alberi che verranno giù». Già nella notte di venerdì le cose non sono andate bene, i vigili del fuoco fino al giorno successivo hanno effettuato più di 200 interventi e per la metà si è trattato, appunto, di alberi o rami crollati. Dal Laurentino al Collatino, dall’Eur a Prati: tutti quei quartieri che possono contare su un verde verticale rigoglioso sono stati flagellati. Annoso problema quello della cura degli alberi di Roma che si ripete da anni tant’è che, ad esempio, nel 2013 quelli manutenuti e curati furono 9.158 mentre sei anni più tardi la cifra era vertiginosamente crollata a 3.100. 
Solitamente le stagioni per le potature vanno dall’autunno alla primavera mentre non si interviene, se non per urgenze ed emergenze, nei mesi estivi.

 

GLI INTERVENTI

Quando la nuova amministrazione si è insediata in Campidoglio nel novembre del 2021 la situazione era tutt’altro che rassicurante.

A tal punto che il dipartimento Ambiente per mano dell’assessorato lavorò per spendere la stessa cifra - 8 milioni di euro - in appena due mesi quando il medesimo importo risultò essere stato impegnato da gennaio ad ottobre proprio per il capitolo “potature”. Anche qui a gravare negli anni oltre alle lentezze sulle procedure di gare e bandi e seguenti assegnazioni lo stato comatoso della manodopera, ridotta all’osso, e dei mezzi a disposizione. Ma nonostante l’impegno degli ultimi mesi e nonostante fino alla primavera, fanno sapere dal dipartimento, sono state eseguite il 40% in più di potature rispetto a quelle effettuate nello stesso periodo del 2021, il 20% degli alberi romani potrebbe crollare da un momento all’altro. Dall’assessorato al verde fanno sapere che a settembre partirà una nuova stagione di potature, che gli interventi aumenteranno e che al momento si continua a lavorare sulle criticità. Con la speranza che le emergenze, tipo quelle di venerdì notte, non si ripetano.

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