La pioggia è iniziata a cadere tardi, intorno alla mezzanotte, e il fattore “tempo” ha messo al riparo la maggior parte dei romani. A contare i rami e gli alberi pericolanti, quelli caduti o spezzati dal vento, i tanti che si sono abbattuti sulle strade e pure sulle auto in sosta, se l’ondata del maltempo si fosse scatenata al mattino o nel pomeriggio, la storia da raccontare sarebbe potuta essere un’altra. Fortunatamente è accaduto di notte, ma questo non muta la condizione di base ovvero quella che racconta lo stato di “salute” delle alberature romane. Un patrimonio enorme che si compone di oltre 300 mila piante (314.533 ad essere precisi) divise tra alberature stradali (119 mila circa), di aree verdi e ville (180 mila) e alberature nelle scuole (14.600). Ma non tutte versano in buone condizioni.
Tempesta da record: 25mila fulmini in una notte. Uno dei temporali più intensi della storia recente
LE CIFRE
Di queste infatti - stando ad un’analisi del dipartimento Ambiente - circa 60 mila sono a rischio crollo perché malate da anni o proprio perché l’aggressività del clima ne ha minato ancor di più la stabilità. Proprio ieri tra chi si occupa per il Campidoglio del verde si rincorreva una riflessione: «Un altro temporale del genere con tuoni e venti e saranno tantissimi gli alberi che verranno giù». Già nella notte di venerdì le cose non sono andate bene, i vigili del fuoco fino al giorno successivo hanno effettuato più di 200 interventi e per la metà si è trattato, appunto, di alberi o rami crollati. Dal Laurentino al Collatino, dall’Eur a Prati: tutti quei quartieri che possono contare su un verde verticale rigoglioso sono stati flagellati. Annoso problema quello della cura degli alberi di Roma che si ripete da anni tant’è che, ad esempio, nel 2013 quelli manutenuti e curati furono 9.158 mentre sei anni più tardi la cifra era vertiginosamente crollata a 3.100.
Solitamente le stagioni per le potature vanno dall’autunno alla primavera mentre non si interviene, se non per urgenze ed emergenze, nei mesi estivi.
GLI INTERVENTI
Quando la nuova amministrazione si è insediata in Campidoglio nel novembre del 2021 la situazione era tutt’altro che rassicurante.