Turismo, alberghi e Covid. Un anno nero. «Sarebbe auspicabile permettere di riaprire alcune attività ancora sospese, come le spa e i convegni, garantendo l'accesso almeno a chi è vaccinato. Oltre ad essere una precauzione per i clienti, per noi sarebbe utilissimo perché questo serve a tenere occupata in albergo qualche camera in più. Il tutto a condizione che chi si presenta abbia fatto il vaccino». Così Francesco Gatti, presidente di AssoHotel, l'associazione di categoria che riunisce circa 300 albergatori su Roma. «Esibire il certificato per entrare negli hotel, sarebbe invece complicato, perché nel settore la clientela è varia e internazionale», aggiunge Gatti.
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Turismo, dati choc
Nel 2020 in tutta Europa i flussi turistici hanno subito un profondo choc.
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Stagione invernale a rischio
A forte rischio la stagione invernale. Le limitazioni agli spostamenti sul territorio, alle attività commerciali e di ristorazione e all'apertura degli impianti sciistici stabilite dai decreti dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 stanno generando un nuovo forte impatto negativo sui flussi turistici dell'ultimo trimestre dell'anno, soprattutto nei comuni a vocazione montana e nelle grandi città, che assorbono gran parte del turismo invernale (in particolare il Dpcm del 3 dicembre 2020 ha stabilito la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici dal 4 dicembre al 6 gennaio 2021).