Roma, gli albergatori: «Riaprire spa e convegni a chi è vaccinato». Turismo invernale a rischio in tutta Italia

Roma, gli albergatori: «Riaprire spa e convegni a chi è vaccinato». Turismo invernale a rischio in tutta Italia
3 Minuti di Lettura
Martedì 29 Dicembre 2020, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 12:08

Turismo, alberghi e Covid. Un anno nero. «Sarebbe auspicabile permettere di riaprire alcune attività ancora sospese, come le spa e i convegni, garantendo l'accesso almeno a chi è vaccinato. Oltre ad essere una precauzione per i clienti, per noi sarebbe utilissimo perché questo serve a tenere occupata in albergo qualche camera in più. Il tutto a condizione che chi si presenta abbia fatto il vaccino». Così Francesco Gatti, presidente di AssoHotel, l'associazione di categoria che riunisce circa 300 albergatori su Roma. «Esibire il certificato per entrare negli hotel, sarebbe invece complicato, perché nel settore la clientela è varia e internazionale», aggiunge Gatti.

Turismo, stroncato da un malore Claudio Albonetti: era presidente di Assohotel e aveva 66 anni

Turismo, dati choc

Nel 2020 in tutta Europa i flussi turistici hanno subito un profondo choc.

I dati provvisori dell'Italia relativi ai primi nove mesi dell'anno sono in linea con il trend europeo (-50,9% sul 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno). Il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero il 54,4%. Emerge dai dati Istat sul Movimento turistico in Italia.

Zanzibar, il paradiso senza casi Covid da aprile: feste in disco, niente mascherine e turisti boom

Stagione invernale a rischio

A forte rischio la stagione invernale. Le limitazioni agli spostamenti sul territorio, alle attività commerciali e di ristorazione e all'apertura degli impianti sciistici stabilite dai decreti dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 stanno generando un nuovo forte impatto negativo sui flussi turistici dell'ultimo trimestre dell'anno, soprattutto nei comuni a vocazione montana e nelle grandi città, che assorbono gran parte del turismo invernale (in particolare il Dpcm del 3 dicembre 2020 ha stabilito la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici dal 4 dicembre al 6 gennaio 2021).

Restrizioni di Natale, la stretta su ristoranti e negozi può costare 10 miliardi: «Ad aprile non potremo pagare le tasse»

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA