Tempi più rapidi per la cassa integrazione a Roma e nel Lazio

Oltre 160mila le domande di Cig in deroga nel Lazio
di Francesco Pacifico
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Sabato 25 Aprile 2020, 19:51
Su oltre 162mila domande presentate di cassa integrazione in deroga tra Roma e il Lazio, l'Inps ne ha "decretate" 30.840. Di queste sono state autorizzate 5.977. Il pagamento è scattato per 633 pratiche, riguardando il doppio dei lavoratori (1.282). Negli altri casi bisognerà ricorrere agli anticipi garantiti dal sistema bancario.

In quest'ottica saranno più rapidi i tempi nel Lazio per anticipare gli assegni della cig. Con la Regione che, dopo un nuovo accordo con l'Abi, prova a ridurre i passaggi burocratici, fornendo quasi in tempo reale alle banche i dati dei lavoratori (162mila in regione, oltre 100mila soltanto a Roma) che chiedono l'attivazione dell'ammortizzatore sociale.

Al riguardo la stessa Regione ha predisposto uno sportello digitale ad hoc, al quale le banche possono collegarsi per sapere se al dipendente è stata concessa la Cig in deroga e se le aziende sono in condizioni di chiedere per le loro maestranze i sussidi. In quest'ottica gli uffici di via Cristoforo Colombo hanno fornito l'elenco delle aziende autorizzate comprensivo del loro codice fiscale e coperte dal primo decreto di riparto delle risorse.

Per quanto riguarda il secondo decreto di riparto, la Regione è già pronta a fornire l'elenco delle aziende che avranno copertura e che verranno mano a mano autorizzate. Lo sportello digitale prevede una password di accesso a un’interfaccia di interrogazione, con il quale la singola banca potrà verificare il via libera all'autorizzazione dell'ammortizzatore sociale.

Dal canto loro i lavoratori possono rivolgersi al proprio istituto o eventualmente a un altro istituto che ha aderito alla convenzione tra Abi e Pisana. Per farlo però devono aver aperto un conto corrente.

Il governatore Nicola Zingaretti ha promesso che «nessuno sarà lasciato indietro».
Mentre il suo vicepresidente Daniele Leodori lancia un appello: «Chiediamo a tutti e in questi giorni in primis alle banche del Lazio di azzerare la burocrazia. Il rischio è di trasformare il lockdown in blackout».
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