A24-A25, blocco dei pedaggi sino a fine anno: nessun aumento a partire dal primo luglio. 112 sindaci: «Ora il decreto»

I 112 sindaci in lotta contro la stangata non si fermano in attesa del decreto del governo

A24-A25, blocco dei pedaggi sino a fine anno: nessun aumento a partire dal primo luglio
di Antonio Scattoni
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Mercoledì 15 Giugno 2022, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 17:06

Il concessionario dell'autostrada A24 e A25 ha sospeso l'aumento del pedaggio. La società Strada dei Parchi ferma il pesante aggiornamento che doveva scattare il 1° luglio. A sospenderlo e a rinviarlo al 1° gennaio 2023  la società Strada dei Parchi, concessionaria dei due tronchi  autostradali. Il maxi aumento che doveva scattare tra 15 gionri è del 34%  e ha già provocato la rivolta di ben 112 sindaci della Regione Lazio e Abruzzo. Una decisione del concessionario che non ferma la protesta dei 112 sindaci in lotta contro la stangata e la sicurezza delle due autostrade. Infatti sono ancora in attesa del decreto del Governo che blocchi l’aumento e definisca l'intera problematica, ad oggi c'è solo il rinvio di Strada dei Parchi.

 Il concessionario dell'A24 e A25 è la seconda volta in sei mesi che sospende e rinvia il maxi aumento, lo aveva già fatto a dicembre dello scorso anno e bloccata la stangata che doveva scattare lo scorso 1 gennaio.  I 112  sindaci di Lazio e Abruzzo però non si fermano e giovedì prossimo si riuniranno di nuovo per altre forme di lotta.

I territori che rischiano di essere penalizzati dalla stangata sono molto vasti e vanno dalla Città di Tivoli a nord est della Capitale, per passare poi a Castel Madama, Vicovaro, Subiaco e tutta la Valle dell’Aniene, insieme a molti Comuni della Regione Abruzzo, da Carsoli, a Tagliacozzo, fino all’Aquila e a Pescara. Ma anche tanti residenti della Città di Roma subiranno conseguentze negative quando dovranno raggiungere le loro seconde case di vacanze sulla costa abruzzese  o sull’appennino  dell’Abruzzo.

“Vogliamo il decreto - dice Velia Nazzarro sindaca di Carsoli e coordinatrice del movimento - promesso  sia  dal governo che dal Ministro Giovannini. Un decreto  che stoppa l'aumento e vogliamo una soluzione definitiva sui lavori di messa in sicurezza. Il Ministro a maggio  si  era impegnato a lavorare nei prossimi sei mesi per una soluzione definitiva e a far scattare subito il decreto di stop dell'aumento del pedaggio dal 1 luglio 2022. Chiediamo questi atti ufficiali che pongano fine alla spada di  Damocle sulle tasche di migliaia di pendolari delle due Regioni”. Arriva però  a sorpresa la decisione del concessionario a soli 15 giorni dall'aumento: “Strada dei Parchi ancora una volta per senso di responsabilità e di fronte all'inerzia  del governo- dichiara in un  lungo comunicato la società concessionaria di A24 e A25 - ha deciso di sospendere l'aumento del 34% che sarebbe dovuto scattare il prossimo 1° luglio differendone l 'applicazione al 1 gennaio 2023. Lo  avevano fatto già nel dicembre scorso con l'intento di favorire l'approvazione di un piano economico finanziario  che fosse sostenibile per l'utenza e consentisse la messa in sicurezza delle due autostrade. La decisione si è resa necessaria a causa del perdurare della situazione di stallo. E proprio a causa di un tale quadro di incertezza e immobilismo negli ultimi 10 anni, che Strada dei Parchi ha avviato nelle scorse settimane la procedura di recesso della concessione”.

A fine maggio il comitato dei 112 sindaci aveva chiesto al Governo e al ministro delle Infrastrutture Giovannini l’apertura di un tavolo istituzionale per superare tutte le problematiche delle due autostrade e cercare un equo pedaggio. Il comitato aveva sospeso tutte le manifestazioni in vista della tornata elettorale ma ora riprende la lotta, per i sindaci la sospensione di Strada dei Parchi non basta. Il Comitato dei primi cittadini ha inviato anche  agli oltre 70 parlamentari eletti nelle due  Regioni,  Lazio e Abruzzo, un sostegno concreto alle loro richieste.

che ha in gestione le due arterie autostradali ha deciso di bloccare l'aumento del 34% che doveva scattare il prossimo 1 luglio. È stato rinviato al primo gennaio 2023. I 112 sindaci in lotta contro la stangata non si fermano in attesa del decreto del governo. Il concessionario dell'A24 e A25 è la seconda volta in sei mesi che sospende e rinvia il maxi aumento, lo aveva già fatto a dicembre dello scorso anno. 

I sindaci di Lazio e Abruzzo non si fermano e giovedì prossimo si riuniranno di nuovo per altre forme di lotta. «Vogliamo il decreto - dice Velia Nazzarro, coordinatrice del movimento - che è stato promesso sia dal governo e sia dal Ministro Giovannini, il decreto deve fermare l'aumento: vogliamo, inoltre, una soluzione definitiva sui lavori di messa in sicurezza. Il ministro si è impegnato a lavorare nei prossimi sei mesi per una soluzione definitiva e a far scattare subito il decreto di stop dell'aumento del pedaggio dal primo luglio 2022. Chiediamo questi atti ufficiali». A soli 15 giorni dall'aumento è arrivata a sorpresa la decisione del concessionario.

«Strada dei Parchi ancora una volta per senso di responsabilità e di fronte all'inerzia  del governo - dichiara in un comunicato la società - ha deciso di sospendere l'aumento del 34% che sarebbe dovuto scattare il prossimo 1 luglio differendone l'applicazione al primo gennaio 2023. Lo aveva fatto già nel dicembre scorso con l'intento di favorire l'approvazione di un piano economico finanziario che fosse sostenibile per l'utenza e consentisse la messa in sicurezza delle due autostrade. La decisione si è resa necessaria a causa del perdurare della situazione di stallo. E proprio a causa di un tale quadro di incertezza e immobilismo negli ultimi 10 anni, che Strada dei Parchi ha avviato nelle scorse settimane la procedura di recesso della concessione».

A fine maggio il comitato dei 100 sindaci aveva chiesto al governo e al Ministro delle infrastrutture Giovannini un tavolo istituzionale per superare tutte le problematiche delle due autostrade e cercare un costo equo per il pedaggio. Il comitato aveva sospeso tutte le manifestazioni in vista della tornata elettorale, ma ora riprende la lotta. La stangata del pedaggio e la messa in sicurezza riguarda un vasto territorio che va da Tivoli, Vicovaro, Castel Madama e tutta la Valle dell'Aniene e molti Comuni della Regione Abruzzo. Un Sos di sostegno è stato dato anche dagli oltre 70 parlamentari eletti nelle due Regioni Lazio e Abruzzo. Restano sul piede di guerra gli autotrasportatori.

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