25 aprile, Dureghello: «Ci abbiamo provato, ma non è stato possibile marciare con l'Anpi»

25 aprile, Dureghello: «Ci abbiamo provato, ma non è stato possibile marciare con l'Anpi»
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Giovedì 25 Aprile 2019, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 11:48

Anche quest'anno la Comunità ebraica non ha partecipato al corteo organizzato dall'Anpi per il 25 aprile, Festa della Liberazione a causa della presenza di realtà filo-palestinesi nella manifestazione che non rendevano possibile una adesione priva di tensioni e contrapposizioni. Per questo, stamattina, gli ebrei romanisi sono ritrovati al Cimitero di guerra del Commonwealth, in via Nicola Zabaglia. 

«Ci abbiamo provato, ringrazio il Pd, i sindacati, a marciare insieme per 25 aprile ma non è stato possibile. Non ci rinunciamo e continuiamo a ricordarlo anche a chi non ci vorrebbe». Sono le parole della presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello durante le celebrazioni. Nel corteo di questa mattina dell'Anpi sono infatti apparse le bandiere palestinesi e lo striscione con la scritta «Palestina libera, no al muro e all'occupazione israeliana». Alla celebrazione erano presenti il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il sindaco Virginia Raggi e il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Era present anche il giornalista e saggista francese Bernard Henry Lévy. 

 

 

«Dobbiamo ricordare quello che è accaduto 70 anni fa, ma dobbiamo anche fare in modo che quel valore donante della nostra civiltà che si chiama libertà non sia mai dimenticato - ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani - Altrimenti il sacrificio dei caduti durante la guerra di liberazione sarebbe vano. Chi tira missili e razzi contro lo stato di Israele si comporta come tutti coloro che hanno sempre combattuto gli ebrei nel mondo. Le radici dell'Unione Europea sono anche radici giudaiche: le dodici stelle non sono soltanto gli stati fondatori dell'Europa, ma anche le dodici tribù di Israele». 

«L'essenza del 25 aprile è nel coraggio di uomini e donne che hanno combattuto per questo Paese - ha sottolineato Dureghello - Come allora oggi combattiamo per quegli stessi valori e alla memoria di quelle persone che si batterono fin nei vicoli di questa città. Noi dobbiamo ricordare quel sacrificio. Oggi ancora di più contro chi quella memoria vorrebbe banalizzarla, annacquare, inquinare». «La memoria oggi è messa in discussione più che mai e dobbiamo tutelarla dalle strumentalizzazioni - ha aggiunto - Abbiamo il diritto di festeggiarla: gli ebrei di Roma sono italiani e noi non abbiamo paura, oggi come allora. Non abbiamo paura dei razzisti, xenofobi e odiatori seriali. I nostri figli hanno diritto di vivere in un'Italia libera
».

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