Roma, studentessa Usa violentata con la droga dello stupro. La ragazza: «Bloccata per ore in un letto»

La polizia dà la caccia a un trentenne che le ha portato via anche i gioielli

Droga dello stupro, studentessa Usa abusata a Roma. La ragazza: «Bloccata per ore in un letto»
di Giuseppe Scarpa
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Martedì 18 Gennaio 2022, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:26

Si è svegliata con uno sconosciuto addosso. Non sapeva dove fosse e come fosse finita in quell’appartamento. La luce era spenta e lei, americana di 19 anni, ricordava a malapena cosa era accaduto poche ore prima. Un locale al Testaccio, quartiere centrale di Roma, un ragazzo che si presenta, che le offre da bere. La testa che gira e poi il blackout. È stata stuprata così il 15 ottobre scorso una studentessa della John Cabot University. Adesso è caccia all’uomo che l’ha violentata e l’ha drogata, molto probabilmente con il Ghb, la droga del sesso. Gli uomini del commissariato di Polizia di Trastevere gli danno la caccia. Nell’appartamento dove si è consumata la violenza di lui non c’è traccia. È scappato con i gioielli rubati alla vittima. 

LA VICENDA 

Il 15 ottobre, una comitiva di americani, decide di trascorrere una serata al Testaccio.

Del gruppo fa parte anche la 19enne. Il locale è conosciuto tra i ragazzi, si chiama Alibi. È spesso il ritrovo per giovanissimi studenti il fine settimana. Quel week end non fa eccezione. 

L’americana si diverte assieme alle amiche. Però, a un certo punto, loro vogliono andare via. Chiamano un taxi. Chiede alle ragazze di rimanere. Loro sono stanche e rifiutano. Lei, però, decide di restare all’Alibi. A questo punto entra in scena il 30enne. Lei è sola e si avvicina un ragazzo. Le offre da bere, lei accetta e da quel momento il ricordo si fa confuso. Si siede su un marciapiede. Ma addebita il suo giramento di testa ad un malessere generico, passeggero. Non pensa che qualcuno possa averle drogato il cocktail. Poi i due si spostano verso un altro locale. A questo punto per la 19enne ci sono solo dei flash, la musica, lei che balla, qualche ragazza che la mette in guardia. Poi cala il sipario.

Il risveglio non può essere dei peggiori. Una stanza buia e un uomo nel letto con lei. La giovane rimane pietrificata. All’inizio cerca di capire dove si trovi. Pensa che si tratti di uno dei più terribili incubi che una donna può fare. Parla e le risponde uno sconosciuto che fa fatica a ricordare, poi mette a fuoco. Si ricorda il suo nome e le chiede come ha fatto a trovarsi lì a casa sua. Tenta una prima timida fuga, ma il trentenne le prende tutti i vestiti.

Adesso si sente ancora di più in trappola. Iniziano delle trattative in cui lei cerca di essere la più conciliante possibile. L’uomo cede, lei chiama un taxi e si dilegua. Arriva a casa ed è ancora intontita. Dorme tutto il sabato e gran parte della domenica. Il lunedì successivo contatta il medico della John Cabot University. Poi va all’ospedale dove i medici confermano ciò che è accaduto. Intanto la polizia inizia a muoversi. Il pm Eleonora Fini ordina una perquisizione a casa del 30enne accusato di violenza sessuale. Ma di lui non c’è più traccia. Si è volatilizzato così come i gioielli e i soldi che ha rubato alla sua giovane vittima. Adesso gli investigatori lo cercano.

IL GHB

La giovane vittima, dopo lo stupro, ha scelto di rientrare negli Usa. È stata sentita dalla polizia, poi ha deciso che il suo periodo di studio a Roma poteva anche terminare.
Ultimamente, in Italia, si sono verificati diversi episodi di abusi dove, lo stupratore, usava il Ghb per stordire giovani donne. Questa sostanza, versata nelle bevande, rende la vittima manipolabile e priva di volontà, talvolta facendole perdere i sensi. 

Uno dei casi di cronaca più eclatanti ha riguardato un imprenditore milanese di 50 anni arrestato, il 21 maggio, dopo aver fatto bere ad una studentessa 21enne, convocata per un colloquio di lavoro, un caffè corretto al Ghb. Sempre nel capoluogo lombardo è finito in manette un agente immobiliare 48enne. L’uomo ha narcotizzato una giovane coppia e ha abusato della donna durante un appuntamento per la compravendita di un box nonostante all’incontro ci fosse anche la figlia dei due, una bimba di pochi mesi. Adesso, a Roma, si cerca un 30enne che ha stuprato una studentessa di 19 anni. 
 

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