Roma, a Montesacro la lezione del Prof. Schettini: «Da Madonna a Michelle Hunziker per spiegare ai ragazzi il concetto della relatività»

Un tour nelle scuole di Italia per raccontare il suo libro. “La fisica? Rappresenta la lettura del tutto”

Il Prof. Vincenzo Schettini al C.S. Brancaleone
di Alessia Perreca
8 Minuti di Lettura
Sabato 18 Febbraio 2023, 09:29

Gli studenti dell’Istituto Matteucci e degli altri licei lo aspettavano da tempo. Vincenzo Schettini è arrivato nel cuore di Montesacro, pronto per raccontare il suo libro - “La Fisica che ci piace”, (Mondadori) risultato vincitore del Premio letterario Elsa Morante, sezione ragazzi - ma soprattutto per avvicinare i più giovani alla fisica, una materia sicuramente complessa, ma semplice da spiegare  attraverso il “ linguaggio pratico dei giovani di oggi” e con grande carica di empatia. Come lo è del resto il prof., diventato una vera star del web, con più di 800 mila follower su Tik Tok, 379mila sul canale YouTube e oltre 580mila sulla pagina Instagram. Docente di fisica non solamente al liceo “Luigi dell’Erba” di Castellana Grotte, ora anche il prof. di tutta l’Italia. Una folla di ragazzi e persone di tutta l’età lo ha accolto al C.S. Brancaleone, all'interno del Municipio III, dove Schettini ha subito voluto dispensare alcuni consigli a genitori e ragazzi. Ai giovani, in particolare, ha ricordato di “mettere un timer ai telefonini e non smettere mai di leggere.” 

Da musicista - con una passione per il violino ed un diploma in didattica della musica - a docente influencer, Vincenzo Schettini, 46 anni, raffigura l’idea di professore che ogni giovane studente vorrebbe nelle proprie aule. Dagli stessi suoi alunni ha imparato le tecniche per l'utilizzo dei social e, ad oggi, le impiega come mezzo di divulgazione e strumento per favorire la conoscenza. Studenti e non solo, grati e felici per le sue lezioni su YouTube. Come lo dimostrano i numerosi commenti al video sulla relatività ristretta che conta più di 191 mila visualizzazioni. “Grazie Prof., domani ho la maturità e sarà utile all'esame. Si vede la sua passione", commenta una ragazza.

 

Il Messaggero l'ha raggiunto telefonicamente

Prof. Schettini: la fisica è davvero una materia complessa. Come riesce a spiegarla con concetti semplici?

“Di solito parto dall’esperimento e, prendendo del materiale povero, descrivo il concetto base, relativo a quel fenomeno. Quindi, cominciando dal concetto base - che di solito è un qualcosa che arriva tutti - riesco ad entusiasmare chi mi ascolta: un bambino, uno studente, una persona più grande, un nonno. E questo è il punto di partenza, fondamentale per me.”

Dalle note del violino, alle leggi della fisica. Che cos’è per lei la Fisica?

“La fisica rappresenta la lettura del tutto. Intesa come l’interpretazione di quello che i nostri cinque sensi ci fanno percepire: il violino, la musica, i suoni, l’arte, i colori possono essere tutti giustificati ed interpretati attraverso un linguaggio universale. Che è quello della fisica. E che ci svela i segreti della  brillantezza di un colore o della meraviglia di un concerto orchestrale.”

I social sono spesso oggetto di critica per l’uso eccessivo da parte dei giovani. Come è nata l’idea di utilizzarli per le sue lezioni?

“Ho cominciato ad utilizzare i social perché ho percepito quanto sarebbero diventati parte della nostra vita. Ho capito che avremmo iniziato a passeggiare - ahimè - con un cellulare in mano ed ho compreso che il social avrebbe sostituto la televisione. E dato alle persone messaggi, consigli e la possibilità di migliorare la propria vita, di imparare qualcosa. Quando ho cominciato a vedere la gente utilizzarlo in maniera vuota ho subito sentito l’esigenza di sfruttarlo in maniera concreta, per insegnare qualcosa. Un mio pensiero che avevo già 10 anni fa, con Facebook e poi ho avuto - purtroppo - la conferma. Perché tutti quanti passiamo troppo tempo sui cellulari e ci fidiamo troppo di quello che vediamo. Alla fine, se tutto questo è bello e ci permette di diventare persone migliori, ben venga.”

Potrebbero rappresentare la nuova frontiera dell’insegnamento? 

“Non solamente il social, ma in generale l’online rappresenterà la frontiera del nuovo insegnamento perché c’è già una serie di insegnanti - pochissimi quelli italiani, molto più presenti quelli americani - che utilizzano il learning e l’e-teaching come strategia quotidiana.

E ci sono sempre più famiglie che cercano contenuti online per far apprendere meglio i loro figli. I ragazzi sono molto più avanti, ora anche gli adulti cominciano ad affacciarsi. Sicuramente una componente dell’insegnamento-apprendimento si sposterà online."

All’interno del suo libro “La fisica che ci piace”, sono citati volti noti del panorama televisivo. Come li collega con la fisica?

“Effettivamente ci sono diversi volti noti che ho riportato nel mio libro.  Cito Michelle Hunziker per parlare dei moti relativi: lei, legata insieme a me, cade attraverso la botola. Ci vediamo negli occhi e ci rendiamo conto che isolandoci da tutto il resto è come se non fossimo in caduta. C’è Madonna, protagonista del capitolo della teoria della relatività di Einstein: la metto in un razzo, alla velocità della luce e la faccio arrivare in un viaggio trentennale a Firenze, giovanissima, anziché 54enne. Giustificata - appunto - dal tempo relativo di Einstein. 

Gerry Scotti: ne parlo perché menziono il famoso moto di caduta libera. Dal titolo della trasmissione al reale moto di fisica che si realizza quando noi lasciamo cadere un oggetto da una certa altezza. Il noto conduttore richiama alla nostra mente la mela che cade in testa a Newton. E, quindi, nel secondo capitolo racconto di me, nella trasmissione - in un incubo - ( dice, sorridendo ndr) mentre rispondo in maniera errata ad una domanda fisica e successivamente cado giù nella botola. E inizia il mio moto di caduta libera. C’è Vasco Rossi, perché attraverso la sua meravigliosa canzone “Sally”, ci offre uno degli insegnamenti più grandi della fisica: la statica. Ovvero l’equilibrio, il rimanere fermi. E poi la follia, intesa come la dinamica, il movimento, tanto ben descritto sempre da Netwon nella sua seconda legge della dinamica.”

Con i suoi colleghi, il rapporto ha subìto "trasformazioni"? Competizione oppure sono sempre gli stessi?

“Con i colleghi di scuola, il rapporto è sempre bellissimo e continua ad esserlo. Sono molto contenti di me. E si aspettavano questo risultato da parte mia. I colleghi mi hanno conosciuto molto come musicista. Mi hanno visto sul palco per tanti anni. E quando ho cominciato ad essere creativo nel mondo dell’insegnamento, molti di loro mi hanno detto: “Sapevamo che avresti fatto anche questo, perché sei un artista, un comunicatore per eccellenza.” Ci sono sempre stati commenti di felicità ed incoraggiamento da parte loro. Ricevo complimenti anche da altri colleghi. (del web, ndr) Mi dicono che sono un ispiratore e mi ringraziano per aver dato luce all’insegnamento: un mestiere da sempre bellissimo.”

La cronaca ci riporta episodi gravi nelle scuole: bullismo non solo tra pari, ma anche nei confronti dei docenti. Cosa è cambiato rispetto al passato?

“Non è cambiato assolutamente niente. Gli episodi di bullismo e violenza ci sono sempre stati. La differenza con il passato? La comunicazione e l’arrivo della notizia. Quando succede qualcosa di brutto fa notizia e, a differenza del passato, viene subito pubblicato in rete. Diventa virale. Vent’anni fa tutto questo non accadeva. Non c’era nessuno che riprendeva con il telefonino il professore schernito. Però succedeva. Quanti episodi belli accadono a scuola? Di un insegnante che viene abbracciato oppure di un applauso che scatta in classe. Ne succedono, però nessuno ne parla. Perché il bello non fa notizia. Il brutto, sì.”

Consigli per i docenti e gli allievi? 

“Tre consigli per i docenti e tre per gli studenti. Ai docenti suggerisco di essere sempre se stessi in classe e mostrare le proprie debolezze e vulnerabilità. Essere creativi, perché bisogna insegnare con creatività, altrimenti il rischio è quello di spegnersi dopo un paio di anni. Infine non lasciarsi schiacciare dalla burocrazia scolastica. E’ vero: noi insegnanti dobbiamo compilare carte, pagelle, partecipare ai consigli, ma ricordatevi che siete docenti perché avete in mano l’educazione dei ragazzi. Restate delle persone belle che vogliono fare questo lavoro in maniera pazzesca. 

Ai ragazzi, invece, consiglio di restare sempre concentrati in classe e non perdere il tempo. Il tempo speso in classe è fondamentale perché ti permette di studiare meno a casa. Anche a scuola, è utile sfruttare i tempi morti durante le lezioni, spesso causati da imprevisti o ritardi. Utilizzateli per anticiparvi i compiti oppure confrontarvi con il compagno per un determinato lavoro. Vivere la scuola in maniera positiva è possibile. Non è sempre un luogo che offre comfort e gioia, ma bisogna sfruttare i lati positivi per migliorare l’apprendimento.”

Una lezione che porta nel cuore?

“La mia lezione sulla relatività di Einstein, preparata a scuola, filmata da un mio studente e messa in rete. Sono stato molto orgoglioso. Ho narrato - in due lezioni - utilizzando termini semplici la teoria della relatività. L’opera d’arte scientifica più bella della storia fisica e fatta da un uomo che era una persona sola. Quando era uno studente, Einstein, si sentiva solo. Si racconta fosse dislessico e poco integrato nel tessuto scolastico. Una persona che ha creduto in se stesso ed un uomo curioso. La lezione si è conclusa con applausi, i ragazzi si sono emozionati ed ancora oggi mi fermano per strada e mi ringraziano.”

Il futuro del Prof. Schettini?

“Il mio futuro? #tantaroba. Perché sono convinto che accadranno tante cose bellissime. Che ci sarà una televisione, quella che sogno io. Un cambiamento del linguaggio scientifico televisivo. Vorrei portare in tv, la figura del Prof., come ha fatto il mitico e fantastico Piero Angela. Con lui abbiamo toccato gli apici della divulgazione. Il linguaggio televisivo odierno continua sempre a raccontare le stesse cose. La divulgazione può intrattenere. 

Vorrei continuare il mio linguaggio d’autore e mi piacerebbe proseguire nello spingere i giovani nel campo dell’apprendimento delle lingue. Continuo ad essere uno studente nell’apprendimento delle lingue. Acquisire la lingua inglese è importante per aprire il proprio mondo. 

Un futuro ricco di belle novità perché svolgo un mestiere meraviglioso e mi piacerebbe portarlo alle luci della ribalta. Perché dobbiamo renderci conto che tutti quanti siamo stati studenti e continueremo ad esserlo. E questo ci permetterà di crescere. Sempre.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA