Roma, pony express della coca a domicilio: scacco ai pusher, maxi-retata al Tufello

Filippo Pugliani, romano, classe 1970 è finito al centro di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di altre 13 persone

Roma, pony express della coca a domicilio: scacco ai pusher, maxi-retata al Tufello
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 07:19 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 09:14

Al centro della ragnatela c'era un uomo che riforniva la droga a diversi gruppi attivi tanto al Tufello quanto a Tor Bella Monaca. Quindi le stesse partite di stupefacenti recuperate secondo le indagini molto probabilmente in quel del Tuscolano. Filippo Pugliani, romano, classe 1970 è finito al centro di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di altre 13 persone (11 in carcere, una ai domiciliari, due con obbligo di presentazione) a seguito dell'indagine condotta dagli agenti di polizia del Distretto Fidene-Serpentara che, intercettando proprio lui a seguito di un controllo, sono risaliti a diversi gruppi che da anni portavano avanti lo spaccio tramite il consolidato sistema della retta o con i pony-express e le consegne a domicilio esplose poi durante la pandemia da Covid-19 e il lockdown.

Pugliani, già noto alle forze dell'ordine perché con trascorsi specifici in materia di stupefacenti, riforniva un ampio paniere di gruppi costituiti da donne e da padri e figli che tuttavia non avevano nulla che li unisse direttamente.

Sono comunque stati sgominati e i componenti arrestati.

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I PERSONAGGI

Tra loro c'è anche una donna Roberta Anzelotti, finita ai domiciliari, anche lei romana, classe 1979 che gli affari li portava avanti a Tor Bella Monaca. La Anzelotti, che aveva acquistato 400 grammi di cocaina per poi spacciarla all'ombra delle Torri, non è personaggio sconosciuto: nel 2003 fu trovata con 25,5 grammi di cocaina neve nascosta negli slip e fu arrestata dai carabinieri della compagnia di Ostia perché sodale del gruppo capeggiato da Fernanda Piacentini (66enne all'epoca dei fatti) attivo tra i palazzoni di via Vasco de Gama. Nella rete sono finiti anche gli uomini della famiglia Repechini il cui padre, Marco 62enne, anche lui è persona navigata in termini di spaccio. Arrestato insieme ai due figli, Francesco e Gianluca, portava avanti l'attività al Tufello. Tutti i gruppi pur non essendo uniti fra loro se non per la primaria fonte di approvvigionamento, spacciavano secondo i meccanismi più classici e proprio i Repechini usavano come deposito un locale caldaie nei palazzi Ater dove abitavano.

IL METODO

La droga in alcuni casi arrivata anche tramite corriere, gli agenti di polizia intercettando per almeno tre anni gli indagati, hanno scoperto anche consegne a domicilio che venivano poi distribuite ai collaboratori tramite il sistema della retta: un quantitativo molto alto da gestire sul lungo termine. Agli acquirenti la droga veniva pure consegnata dopo l'ordine direttamente a casa.

Ad essere accertate anche attività di spaccio alla Borghesiana, Rustica e Magliana, nella provincia di Rieti e a Torino dove sono stati fermati due corrieri con 100 kg di marijuana appena prelevata in Puglia. Nell'intero arco delle indagini sono stati sequestrati più di un quintale di marijuana, circa 9 kg di hashish ed un chilo e mezzo di cocaina.

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