Incidente Roma, la strage dei ragazzini: cinque amici fra i 17 e i 21 anni muoiono dopo una festa

In sei a bordo della 500: un giovane è grave. L’ipotesi della velocità elevata

Incidente Roma, la strage dei ragazzini: cinque amici fra i 17 e 22 muoiono dopo una festa
di Camilla Mozzetti e Flaminia Savelli
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Sabato 28 Gennaio 2023, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 07:24

«Correte credo che l’auto che ho appena incrociato si sia ribaltata». Mancano pochi minuti alle 2.30 del mattino e al numero unico per le emergenze arriva una telefonata che denuncia un incidente. Sulla via Nomentana, che attraversa il piccolo Comune di Fonte Nuova - hinterland di Roma –, una Fiat 500 con a bordo sei ragazzi esce di strada, cinque di loro moriranno mentre il sesto lotta ancora fra la vita e la morte al policlinico Sant’Andrea. Quando sul posto arrivano i carabinieri della Compagnia di Monterotondo si trovano davanti una scena terribile. Tre ragazzi sono stati sbalzati fuori dal veicolo, per altri tre sarà necessario l’intervento dei vigili del fuoco. I soccorsi sono purtroppo vani, Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti - tutti del 2001 - moriranno sul colpo. A perdere la vita anche la 17enne Flavia Troisi e Giulia Sclavo, classe 2005, che morirà all’alba al policlinico Umberto I. I genitori di quest’ultima ragazzina ancora 17enne hanno dato il consenso all’espianto delle cornee. Si prega e si spera invece per Leonardo Chiapparelli, 21 anni, ricoverato in prognosi riservata. Al momento il ragazzo non è nelle condizioni di poter parlare ma si confida in una ripresa anche per chiarire meglio la dinamica dell’incidente. Dai primi accertamenti condotti dai militari dell’Arma però non ci sarebbero dubbi. 

LA DINAMICA
Alla guida della Fiat 500 c’era quasi certamente Valerio Di Paolo, la macchina del resto era intestata alla madre.

Forse una distrazione, sicuramente l’alta velocità l’ha portato a perdere il controllo del mezzo che è finito prima contro un palo e poi su un albero che, piegandosi quasi a 45 gradi, si è trasformato in un vero trampolino. La Fiat 500 si è capovolta diverse volte, sull’asfalto restano i segni e le macchie di sangue che neanche la segatura è riuscita a coprire. Muoiono cinque ragazzi, cinque famiglie distrutte e una comunità, quella di Fonte Nuova, sotto choc. Perché li ricordano Valerio, Paolo, Alessio, Simone e le due ragazzine, tutti «giovani di casa, bravi ragazzi». Che avessero bevuto? La comitiva che si frequenta da anni, giovedì sera si era ritrovata nel locale “DK33”. Un’uscita concordata e sembrerebbe che, da quanto ricostruito finora, ad arrivare per primi nel locale siano stati Di Paolo, Guerrieri e Ramazzotti insieme alla Troisi e solo in un secondo momento siano poi arrivati Giulia Sclavo e Leonardo Chiapparelli. A quel punto forse, usciti tutti insieme da “DK33”, i ragazzi sono saliti a bordo della 500. Abitano quasi tutti vicino e probabilmente considerata l’ora, potrebbero aver pensato di salire tutti in auto benché la Fiat sia omologata per quattro persone. 

IL FASCICOLO E LE IPOTESI
Secondo alcuni amici dei ragazzi che pure si trovavano nel locale nessuna delle vittime avrebbe bevuto oltre i limiti, in auto non sono state trovate tracce di droga ma comunque domani dalla Procura di Tivoli, che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale al momento a carico di ignoti, verrà conferito l’incarico per procedere con le autopsie. Che saranno condotte all’istituto di Medicina legale della Sapienza nei primi giorni della prossima settimana. Sicuramente, stando alle prime analisi svolte dai carabinieri, l’auto camminava sulla Nomentana ad una velocità molto più alta rispetto a quella consentiva in un centro abitato: non meno di 80-90 chilometri orari a fronte di un limite di 50. Il carico di sei persone dentro un veicolo omologato per quattro avrebbe inoltre contribuito a “squilibrare” il mezzo stesso. Non si può al momento escludere - anche se resta l’ipotesi più remota - che la 500 abbia sbandato sì per la velocità ma anche a seguito di un guasto improvviso che non ha permesso al guidatore, comunque abbastanza esperto di meccanica poiché impiegato nell’officina del padre da anni, di controllare l’auto. Oltre al testimone che ha incrociato i ragazzi prima dell’incidente e che ha poi chiamato i soccorsi, i militari hanno ascoltato anche diverse persone. Alcune di esse avrebbero detto di aver visto la Fiat 500 passare più di una volta su quel tratto anche se questa ricostruzione è smentita al momento dalle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza.
 

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