Gatta come antifurto, miagola e i ladri fuggono. La padrona: «In 13 anni non aveva mai emesso un suono»

La micia, sempre taciturna, ha insospettito la padrona che ha scoperto i due in giardino. Trovati i malviventi. Uno ha minacciato i carabinieri: «Ora risolviamo tra uomini»

Gatta come antifurto, miagola e i ladri fuggono. La padrona: «In 13 anni non aveva mai emesso un suono»
di Erika Chilelli
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 01:34 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:24

Come le oche del Campidoglio, che starnazzando rumorosamente avevano salvato Roma dall’assedio dei Galli, una gattina, miagolando, è riuscita a sventare un furto. Il suo verso ha fatto da allarme, così, due uomini che avevano scavalcato il muretto di un condominio privato in via Franco Sacchetti, quartiere Talenti, ed erano entrati nel giardino di un appartamento, sono stati costretti a scappare.

 

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I due aspiranti ladri, il 51enne Massimo F.

e il 49enne Andrea A., sono stati rintracciati dai carabinieri e accusati di violazione di domicilio, ma dopo qualche mese i militari hanno scoperto che uno dei due riservava altre sorprese: rubava la corrente ad un condominio di proprietà del comune di Roma, in piazza Balsamo Crivelli e se ne serviva per l’appartamento in cui viveva con la moglie. Una volta messo alle strette, l’uomo ha aggredito il maresciallo dei carabinieri che era intervenuto sul posto, urlandogli: «Vieni qui che la risolviamo da uomini». Così, oltre all’accusa di violazione di domicilio contestata ad entrambi, difesi dall’avvocato Massimo Titi, il 51enne è stato accusato anche di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.


I FATTI
Era affacciata alla finestra in un giorno di giugno del 2015, osservava distrattamente il mondo all’esterno dell’appartamento, fino quando l’attenzione della gattina di tredici anni non è stata catturata dall’avvistamento di due prede ben diverse da quelle che era abituata a cacciare: nel giardino di casa, che non era recintato, erano appena entrati due sconosciuti e lei ha sentito di dover proteggere il territorio. Così, ha iniziato a miagolare fino a quando la sua padrona, insospettita dal comportamento insolito del felino non è andata a controllare e ha scoperto i due, che sono stati costretti a scappare. La super-gatta è così potuta tornare alla sua routine e a godersi la gratitudine e l’affetto della sua padrona, incinta, che in quel momento si trovava sola in casa. Non è chiaro se le intenzioni dei due fossero di entrare nell’abitazione per rubare, ma la gattina, quel giorno, potrebbe aver sventato un furto. A raccontare delle sue gesta eroiche è stata proprio la padrona che, fuori dall’aula del tribunale di piazzale Clodio, in attesa di essere chiamata a testimoniare ha detto: «In tredici anni non ha mai miagolato, è sempre silenziosa, per fortuna sono andata a controllare». La donna ha denunciato subito l’accaduto ai carabinieri, ma i due uomini messi in fuga dal felino non sono stati identificati fino ad ottobre del 2016.

 


IL FURTO
Un pomeriggio di ottobre, infatti, la signora che si trovava a pochi metri da casa, ha alzato gli occhi e ha visto due uomini aggirarsi fuori dal condominio. Ha avuto un déjà-vu di quel giorno di un anno prima, tutto le è tornato in mente e non ha avuto più alcun dubbio: si trattava degli sconosciuti che erano nel suo giardino, da cui la gatta voleva proteggerla. Così, ha chiamato le forze dell’ordine che, una volta intervenute, hanno deciso di effettuare una perquisizione a casa di Massimo F., scoprendo che il 51enne aveva danneggiato l’impianto elettrico del palazzo di proprietà del comune di Roma, in piazza Balsamo Crivelli per impossessarsi dell’energia e utilizzarla per l’appartamento in cui viveva con la moglie: la modifica all’impianto era stata nascosta all’interno di una canalina che conteneva altri cavi. Messo alle strette l’uomo non ha deciso di confessare ma, al contrario, ha minacciato il maresciallo dei carabinieri del nucleo operativo di Piazza Dante che era intervenuto sul posto, urlandogli contro: «A mezzo uomo te stai a divertì, eh? Te senti realizzato?». E, ancora: «Vieni qui dentro da uomo a uomo, che ti faccio vedere io, state rovinando uno che lavora». Così, all’accusa di violazione di domicilio che condivide con il complice Andrea A., il 51enne si è guadagnato le accuse di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale da cui dovrà difendersi nel processo in corso.
 

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