A Corso Trieste i tronchi dei pini sono tutti cerchiati di blu. Disegno ovale dal colore che colpisce lo sguardo perché svetta nitido da quelle cortecce. Ma perché sono blu quasi tutti i pini della Capitale? La “vita” spezza anche loro con buona pace di quel verso che tutti abbiamo cantato almeno una volta. I tronchi sono blu non perché siano alberi da abbattere ma sono fusti pericolosi poiché malati. Di quel male che ha infestato quasi tutte le alberature della città. Il suo nome scientifico è “Toumeyella parvicornis”, più gergalmente cocciniglia tartaruga.
Cosa fa? Divora a poco a poco le cortecce fino a indebolire a tal punto i pini da renderli instabili e pericolanti.
LE ZONE
Ad oggi molto lavoro è stato svolto attraverso la somministrazioni di “medicinali” specifici ma si dovrà aspettare per capire se le “terapie” hanno fatto effetto tenendo bene a mente un dato: un nuovo contagio resta sempre possibile. Tant’è vero che è già in programmazione un secondo ciclo di trattamenti (ognuno costa circa 100 euro) per i pini che presentano una nuova infestazione di cocciniglia. Tra le zone più colpite c’è il IX Municipio con tutta l’area che dalla Colombo arriva a Spinaceto e poi giù fino al mare. Ma anche la Nomentana, il quartiere Trieste-Salario, Gianicolo e Aurelio nonché le ville storiche. Ad oggi attraverso la campagna sono state “curati” quasi 30 mila pini, all’appello ne restano ancora 20 mila. La quota maggiore dei trattamenti è stata effettuata da gennaio ad agosto 2022 con 24.109 piante a cui è stato iniettato l’antivirus. E tra i Municipi che più di altri sono stati interessati dal programma c’è per l’appunto il I e il II, il IX ma anche il VII (dal Tuscolano a Cinecittà) e il XV (da Ponte Milvio a Labaro). «La cura degli alberi passa anche da interventi di contrasto alla diffusione dei parassiti, alcuni dei quali, va sottolineato, sono specie di recentissima comparsa legata ai cambiamenti climatici - spiega l’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi - Tra gli interventi più impegnativi quelli di eradicazione della “Toumeyella Parvicornis”». L’amministrazione Gualtieri in meno di un anno ha quintiplicato gli interventi rispetto al biennio precedente grazie anche alle risorse recuperate: cinque milioni di euro, cui si aggiunge un contributo della Regione Lazio di 500mila euro.