«Modificare la delibera sulla fascia verde? Noi siamo d’accordo», fa sapere Eugenio Patanè. L’assessore capitolino ai Trasporti, però, con le sue parole finisce per chiamare in causa e scatenare le ire della Regione, l’ente deputato in ultima istanza ad approvare il piano capitolino. Parallelamente montano le proteste dei cittadini e le firme raccolte dal centrodestra per bloccare le nuove misure. In realtà non è ancora chiaro che cosa cambierà, ma ieri il Campidoglio ha ufficializzato di voler rivedere l’istituzione della Ztl Fascia Verde.
Quella che dal prossimo novembre, e in un territorio di 21 chilometri quadrati, metterà fuori legge tutti i veicoli a gasolio Euro 4 nei giorni feriali, mentre un anno dopo lo stop riguarderà anche gli Euro 3 a benzina e i diesel Euro 5.
Invece ha aggiunto: «La Regione ha prima portato in giunta, poi in Consiglio nel 2022 le norme dove c’è il Piano per la qualità dell’aria. Sono norme tecniche, e all’articolo 24 del Piano di attuazione dicono cose specifiche nel territorio di Roma Capitale è interdetta la circolazione, gli Euro 4 diesel a novembre 2022 dovevano già uscire, e poi a seguire tutto il resto. A prescindere dalla delibera del Comune di Roma, la legge regionale dice che le diesel euro 4 sono già fuori». Da qui, oltre a ricordare i rischi di sanzioni dalla Ue e il fatto che il parco macchine più obsoleto è in Centro e non in periferia, ha lanciato la richiesta di «mettersi seduti per cercare di capire nel rispetto delle norme, delle responsabilità penali, amministrative e contabili che sia noi che voi abbiamo, quali deroghe possiamo mettere per aiutare i cittadini».
POLEMICHE
Per la cronaca, il sindaco Roberto Gualtieri e il governatore Francesco Rocca si erano già sentiti per aprire un tavolo tecnico e trovare soluzioni - anche utilizzando al massimo la leva degli incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti - utili per non far pesare le nuove norme sulle categorie meno abbienti. Le parole di Patanè, però, hanno spinto l’assessore regionale, Elena Palazzo, a replicargli: «Non tiri in ballo l’amministrazione Rocca e Roma si prenda la sue responsabilità».
E dopo aver ribadito «la disponibilità della Regione» a valutare le proposte del Comune per abbattere le emissioni e «per non penalizzare i diritti dei nostri cittadini da una politica cittadina assente da troppi anni». Ha aggiunto, sempre da via Cristoforo Colombo, il suo collega Fabrizio Ghera (Trasporti): «Patanè non tiri per la giacchetta il presidente Rocca, adessso che i cittadini stanno assumendo consapevolezza delle limitazioni alle auto che stanno per entrare in vigore». Quindi, per la sua parte, attende «ogni proposta seria e attuabile, proveniente dal Comune, che tuteli i diritti sacrosanti dei cittadini, soprattutto dei meno abbienti che non possono affrontare l’acquisto di autovetture».
Come detto, non sono ancora chiare le modifiche alla Ztl fascia verde: si parla di un numero contingentato di ingressi liberi per i lavoratori meno abbienti e della possibilità di far circolare anche i Gpl Bifuel. Ma nulla è stato deciso, come si è capito durante un vertice molto teso ieri in Campidoglio, che vede la maggioranza spaccata sul provvedimento e dove crescono anche le voci di chi chiede un rinvio. Rilanciano la loro azione le opposizioni: Fratelli d’Italia, con il capogruppo Giovanni Quarzo, annuncia «una proposta di delibera consiliare per sospendere il provvedimento ingiusto, iniquo e vessatorio per i cittadini romani». Oggi la Lega (con il capogruppo Fabrizio Santori, che ha raccolto oltre 100mila firme con una sua petizione) e i comitati No Ztl manifesteranno sotto Palazzo Senatorio, ma sono pronti alle barricate anche i calendiani di Azione e i cinquestelle.