Lavinia Montebove invalida dopo l'incidente nel parcheggio dell'asilo: la ricostruzione dello scontro

La bimba è in stato vegetativo dall'incidente avvenuto il 7 agosto del 2018

Lavinia Montebove in coma dopo l'incidente nel parcheggio dell'asilo: la ricostruzione dello scontro
di Karen Leonardi
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 15:44

La ricostruzione dell' investimento della piccola Lavinia Montebove, avvenuto  il 7 agosto del 2018 nel parcheggio dell'asilo di Velletri,  è drammaticamente arrivata, lunedi pomeriggio, nell'aula penale del Tribunale veliterno. I tragici minuti vissuti dalla bimba, dall'età di 16 mesi ridotta in stato vegetativo di minima coscienza, sono stati descritti da Alessandro Frezza, consulente di parte specializzato nella dinamica degli  incidenti stradali.

La ricostruzione dell'incidente

Il perito  ha   escluso qualsiasi eventuale responsabilità della conducente della Bmw, che non poteva vedere la piccola e l' ha colpita alla testa "sormontondola"  con l'auto.

La versione fornita del tecnico della difesa è risultata diversa da quella resa nelle precedenti udienze da Andrea Calcagnini, esperto in ambito forense e  in infortunistica stradale. 

Il legale della famiglia Montebove, l'avvocato Cristina Spagnolo, ha evidenziato la presenza di numerose lacune nella ricostruzione della vicenda. Ascoltato in aula anche  un consulente della assicurazione della autovettura che ha investito la piccola, Anna Genovese, rappresentante della società Allianz. A tutt'oggi i genitori di Lavinia hanno ricevuto solo un parziale rimborso dall'auto e sono in corso delicate trattative per completare l'indennizzo.

La prossima udienza 

La prossima udienza è stata calendarizzata per il prossimo 9 gennaio 2023. La scorsa settimana è stato reso noto che i  genitori della bimba avevano  denunciato una teste per falsa testimonianza. Si tratta di una commerciante del posto che, secondo Massimo Montebove e Lara Liotta , ha fornito in aula dichiarazioni difformi da quanto invece dichiarato alla polizia nel 2018 al fine di salvare la maestra dall'imputazione di un secondo capo d'accusa . 

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