Roma, il “mago” della truffa: il pos, le finte mail e quei raggiri (da migliaia di euro) ai centri scommesse

L'uomo è un truffatore seriale: ora va a processo

Roma, il “mago” della truffa. Il pos, le mail e quei raggiri ai centri scommesse
di Federica Pozzi
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Sabato 15 Aprile 2023, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Torna a processo Riccardo Lavuri, 62 anni, truffatore seriale di Pistoia già arrestato numerose volte per lo stesso reato. Diverse vittime, stesso modus operandi. Questa volta l'imputato si è finto un operatore Sisal e ha contattato più volte un centro scommesse di Roma per una presunta anomalia contabile che si sarebbe risolta con il versamento di alcune migliaia di euro su una postepay a lui intestata. È di oltre tremila euro il bottino che il mal vivente si sarebbe procurato in questo modo. La denuncia è stata presentata da Valerio Retico, amministratore unico della "Società ippica Talenti srl" e persona offesa nel processo.

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LA VICENDA
Più volte Lavuri avrebbe chiamato sul telefono aziendale della società sotto falso nome.

Si spacciava infatti per Sandro Gori, operatore della Sisal spa. Nelle telefonate si mostrava al corrente delle procedure amministrative e contabili effettuate da Sisal nei confronti dei propri ricevitori e così invitava l'amministratore Retico a verificare una presunta anomalia contabile. A questo punto l'imputato avrebbe inviato un'ulteriore email con la procedura specifica da seguire per risolvere il problema: ricaricare una postepay (che poi si è scoperta essere di proprietà di Lavuri). La stessa procedura veniva effettuata più volte e così, alla fine, l'imputato avrebbe ottenuto un profitto di oltre tremila euro. Sul banco dei testimoni nel Tribunale, il maresciallo dei carabinieri che il 29 maggio del 2017 ha ricevuto la denuncia di Retico. «Dopo aver accolto la denuncia ho inviato una pec al centro Sisal chiedendo chi fosse il beneficiario delle sei azioni citate nella querela e mi hanno risposto che le operazioni di credito erano tre, ognuna da oltre 900 euro, le altre tre erano scontrini di cortesia. E mi hanno confermato che la postepay ricaricata era intestata di Riccardo Lavuri», ha affermato il militare.

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LE ALTRE TRUFFE
Ma questa non sarebbe l'unica truffa di cui si è reso protagonista Lavuri. Nel marzo dello stesso anno, spacciandosi sempre per un rappresentante della Sisal che si occupava di servizi di pagamento, tale Claudio Gori, aveva fatto credere al punto vendita Unieuro di Urbino che uno dei terminali utilizzati presentava alcuni problemi. In quel caso l'apparecchio era una specie di pos in uso ai punti vendita per effettuare ricariche telefoniche, pagamenti di bolli auto e bollettini postali. La soluzione? Sempre la stessa: tre ricariche da oltre novecento euro sulla sua postpay. Nell'agosto del 2017, invece, grazie alle intercettazioni telefoniche e alcuni pedinamenti, è stato arrestato insieme ad un complice per essersi spacciato sempre per un referente della Sisal, facendo credere ad alcuni giocatori che si erano verificate delle incongruenze contabili nelle giocate. Il rimedio per i poveri utenti per rendere effettive le scommesse? Effettuare ricariche su carte postepay. Totale dell'incasso 91mila euro.
 

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