Tartaruga azzannatrice in una casa, paura a Capena. «È pericolosa per l’uomo»

Il rettile (nome scientifico Chelydra serpentina) è stato catturato e in attesa di essere destinato ad un centro di recupero. Nella Capitale un altro caso lo scorso maggio

Tartaruga azzannatrice in una casa, paura a Capena. «È pericolosa per l’uomo»
di Alessia Perreca
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Maggio 2023, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 09:43

Paura a Capena dove nel pomeriggio di mercoledì è stata recuperata una tartaruga azzannatrice. Il rettile è stato rinvenuto da un signore, Lorenzo di Benedetto, fuori dalla sua abitazione. «L’ho messa dentro ad un secchio e insieme a mia figlia abbiamo immediatamente contattato l’esperto Andrea Lunerti. Ci ha detto di stare molto attenti poiché si tratta di un animale pericoloso per l’uomo». Sul posto sono immediatamente giunti i militari della centrale operativa di Monterotondo e della Forestale insieme all’esperto zoofilo Lunerti per prelevare la tartaruga, originaria del Nord America - nome scientifico Chelydra serpentina - e destinarla successivamente ad un centro di recupero. L’esemplare di oggi, quasi due anni di età. era in buona salute, aggressiva, mordace e con un carapace di 27 cm e 35 cm la coda. 

Non si tratta di un caso isolato nella Capitale. Lo scorso maggio un’altra tartaruga azzannatrice è stata ritrovata nella fontana di un condominio a Monteverde.

L’animale stava per mordere la mano di una bimba che si era avvicinata alla fontana per dare da mangiare ai pesci rossi. È stato il papà a sottrarla al rettile e salvarla. In Italia è assolutamente vietata la vendita e la detenzione poiché si tratta di una specie che rientra tra quelle considerate pericolose per la salute e la pubblica incolumità ( DM. 19.4.1996, ndr). Spesso questo tipo di rettile arriva in modo del tutto illegale per poi essere abbandonato. 

Come riconoscere una tartaruga azzannatrice? Al Messaggero i consigli dell'esperto zoofilo, Andrea Lunerti

«Non è sempre facile - ha spiegato -  soprattutto quando sono giovani come quella catturata, in quanto possono essere confuse soprattutto dai bambini con le nostre autoctone di Herman e pertanto possono mettere a rischio l'incolumità di questi ultimi, quando incuriositi, tentano di catturarla prendendola per il carapace. La tartaruga azzannatrice presenta sporgenze acuminate evidenti ai lati del carapace e delle placche all'apice. Una testa molto pronunciata a punta e una coda particolarmente lunga con cresta centrale (proprio come quella dei dinosauri) spiego spesso ai bambini per evitare incidenti».

Come comportarsi in caso di avvistamento? 

«Di Benedetto ha dato un ottimo esempio di responsabilità e civiltà in primis chiedendo aiuto alla figlia per identificare questa strana tartaruga particolarmente mordace. Non l'ha catturata con le mani, ma l'ha spinta verso un grosso secchio. Innanzitutto non tentare di catturarla, fotografarla, chiamate il 112  e inviare la foto. Facciamo attenzione ai bambini che non le tocchino e cerchiamo di non perderla di vista in attesa che arrivino le autorità. Questa tartaruga è presente nell'elenco degli animali costituenti pericolo per l'uomo».

Perché è considerata pericolosa?

«La tartaruga azzannatrice, in natura, estrae il collo per due terzi del carapace ed è munita di becco corneo eccessivamente tagliente, si mimetizza nelle paludi nord americane e attende la preda sferrando un attacco fulmineo e asportando arti o pinne dei pesci talvolta ferendoli mortalmente per poi raggiungerli e divorarli».

Altri esemplari rinvenuti qui in Italia. Cosa succede? 

«Gli abbandoni in natura sono frequenti e risalgono a circa un ventennio. (Io stesso ne ho catturate più di una decina). E’ sempre più facile trovarne in quanto essendo nord americane si sono ambientate benissimo al nostro clima e si presume che si  riproducano nei nostri corsi d'acqua, si nutrono anche di resti organici e nei fiumi di città ne trovano in abbondanza»

© RIPRODUZIONE RISERVATA