Covid, addio ai tamponi gratis dai medici di famiglia: nel Lazio dal 1° gennaio si paga

Il 31 scade la convenzione con la Regione. I dottori: «Senza test c’è il rischio di generare diagnosi non corrette»

Covid, addio ai tamponi gratis dai medici di famiglia: nel Lazio dal 1° gennaio si paga
di Flaminia Savelli
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Lunedì 26 Dicembre 2022, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 10:23

Tamponi anti-Covid a pagamento e scatta l’allarme dei medici di base. «C’è stata un’impennata di richieste da parte dei mutuati perché siamo in piena ondata influenzale. Come abbiamo sempre spiegato fin dall’inizio, è determinante eseguire una giusta diagnosi per curare il paziente» spiega Michele Lepore, medico con 1.600 mutuati sparsi tra il Tufello, Monte Sacro e Vigne Nuove. La nuova direttiva, che prevede appunto il pagamento del test, entrerà in vigore il prossimo primo gennaio. Allo scadere dell’accordo con la Regione Lazio. Dunque, per le diagnosi si dovrà pagare: «Temiamo - prosegue il dottor Lepore - che il costo del test costituirà un deterrente. Non siamo ancora usciti dalla pandemia e soprattutto in questa fase, con l’impennata degli influenzati, è necessario proseguire con le procedure che abbiamo seguito fin qui» dice ancora il medico di base. A incidere sull’aumento delle infezioni diversi fattori. A partire dalla campagna vaccinale anti influenzale che nella prima settimana di novembre aveva segnato una battuta di arresto tra scorte di vaccino terminate e ordini che slittati alla fine del mese. L’allarme, pure in quel caso, era arrivato dai medici di base che avevano esaurito le fiale tra il primo e il due novembre. Costretti a cancellare le prenotazioni “a data da destinarsi”. I nuovi ordini erano stati poi riconsegnati la settimana successiva. Con le sedute vaccinali che erano riprese dal nove novembre. 

L’ANNUNCIO 
Il timore per i medici ora è dunque quello di non eseguire una corretta diagnosi.

Proprio ora che l’influenza stagionale sta colpendo. Secondo i dati dei medici di base, il 40% dei nuovi malati è contagiato dall’influenza: «I casi di influenza continuano ad aumentare - conclude Lepore - ecco perché ci aspettiamo una contro misura regionale che riporti, per quanto riguarda le diagnosi, la procedura stabilita all’inizio della pandemia». Resta dunque alta l’attenzione e i prossimi giorni saranno determinanti per le nuove procedure: «Abbiamo già inoltrato alla Regione la richiesta per rinnovare l’accordo, non farlo significherebbe tornare indietro anche perché noi, come medici di base, continueremo a farli» sottolinea Pier Luigi Bartoletti, segretario Fimmg Roma (Federazione dei medici di medicina generale). Sulla questione è intervenuto anche Alberto Chiriatti, vice segretario regionale vicario della Fimmg del Lazio: «È importante testare e limitare la circolazione e non ultimo, in caso di necessità, impostare una corretta terapia e un monitoraggio delle complicanze. È ormai ritenuto fondamentale distinguere precocemente le due infezioni, ed intervenire in tempo, anche perché’, in caso di Covid, nelle persone anziane o debilitate è opportuno prescrivere una terapia antivirale mirata prescrivibile solo in caso di positività». 

Intanto, secondo l’ultimo bollettino regionale, ieri nel Lazio su 499 tamponi molecolari e 2.963 tamponi antigenici per un totale di 3.462 tamponi, si sono registrati 440 nuovi casi positivi, pari a 1.713 in meno rispetto al giorno precedente. A Roma sono stati 276 i nuovi contagiati. Sono stati invece zero i decessi, due in meno rispetto a domenica. Aumentano i ricoveri nella rete ospedaliera: sono 657 i ricoverati, quindici in più rispetto al giorno precedenti. Mentre sono stabili, con 25 malati, le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 12,7%. 

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