Adescato in chat, sequestrato e picchiato dalla banda di incappucciati: la trappola in un capannone

La vittima è un romano di 32 anni: è stato rapinato sotto la minaccia di armi

Adescato in chat, sequestrato e picchiato dalla banda di incappucciati: la trappola in un capannone
di Flaminia Savelli
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Domenica 22 Gennaio 2023, 09:14

Adescato in una chat di incontri, sequestrato, picchiato e rapinato. Un venerdì pomeriggio di paura per un 32enne romano, residente a Frascati, che credeva di trascorrere ore piacevoli in compagnia di una ragazza conosciuta in una app di incontri. E invece si è ritrovato in un incubo.

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Adescato in chat e rapinato

Intanto l'appuntamento - trappola: il giovane è stato adescato da una straniera di origini polacche, residente da tempo a Roma. Dopo alcuni messaggi, hanno avuto una conversazione telefonica fissando l'appuntamento. La vittima quindi ha raggiunto la ragazza nel luogo fissato, lungo la via Casilina.

Ed è scattato il primo campanello d'allarme quando il 32enne si è ritrovato in aperta campagna davanti a un prefabbricato. È stata la giovane a convincerlo che non c'era alcun pericolo. Invece, non appena sono entrati all'interno, la situazione è presto degenerata. Un uomo e una donna, armati di coltello e pistola e con i volti travisati dal passamontagna, sono sbucati alle spalle del ragazzo che a quel punto non ha avuto scampo. Lo hanno malmenato e sotto la minaccia delle armi, gli ha consegnato il denaro che aveva con sé. Un bottino troppo magro per i tre banditi che a quel punto lo hanno trascinato nella sua macchina, un'Alfa Romeo, e tutti insieme sono andati a uno sportello bancomat lungo la via Casilina.


L'ALLARME
Sotto tiro dei suoi aguzzini, la vittima ha cercato di prelevare al bancomat. Ma tra la paura e la pressione ha sbagliato il pin bloccando la carta. Allo stesso tempo però, approfittando di un momento di distrazione dei malviventi, il 32enne è riuscito a liberarsi e ad attirare l'attenzione di alcuni passanti. Mentre la gang scappava a tutta velocità a bordo della macchina della vittima facendo perdere le proprie tracce imboccando la via Casilina all'altezza della borgata Finocchio. Così sono intervenuti i poliziotti del reparto Volanti che hanno avviato una fitta rete di ricerche fino ad arrivare al capannone dove si era consumato il sequestro. Gli investigatori hanno eseguito la perquisizione trovando il coltello, la pistola e i passamontagna.


In una delle stanze hanno trovato pure i tre banditi. L'esca: la giovane ragazza di origini polacche, Aleksandra Benedetta M. di 25 anni. Il complice, Salvatore E. di 23 anni e la compagna Gianna L., anche lei di 23 anni. Per tutti i componenti della banda sono scattate le manette e ora dovranno rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina aggravata. Durante le indagini, gli agenti hanno inoltre trovato tre minori, figli della coppia, in una delle stanze del locale i bambini sono stati accompagnati al distretto di polizia Prenestino dove sono state avviate le procedure di accertamento ed è stata depositata una relazione sulle condizioni in cui i bimbi, tra i 7 e i cinque anni, erano costretti a vivere.

LE INDAGINI
Quindi è stata avviata una ulteriore indagine nel prefabbricato dove si è consumato il sequestro: una squadra di agenti della polizia Scientifica, hanno eseguito analisi e rilievi per tutta la giornata di ieri. Il sospetto infatti è che la banda abbia agito già in passato, sempre con la stessa modalità. Perciò con la giovane ragazza come esca nelle chat di incontri e che quindi, altri ragazzi siano finiti nella trappola del finto appuntamento.
Le indagini sono ancora in corso e nelle prossime ore i tre arrestati verranno ascoltati dagli agenti che stanno ricostruendo quanto avvenuto venerdì.

 

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