Segnali antiviolenza dall’auto: così si salva e fa arrestare l’ex. I gesti della mano attirano i carabinieri

La vittima, a un posto di controllo, ha lanciato la richiesta d’aiuto dal finestrino

Segnali antiviolenza dall’auto: così si salva e fa arrestare l’ex. I gesti della mano attirano i carabinieri
di Karen Leonardi
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Lunedì 29 Maggio 2023, 00:19

La mano prima aperta, poi chiusa con il pollice piegato: un segnale in codice come richiesta di aiuto lanciato da una donna ai carabinieri, nel corso di un controllo stradale, ha permesso ai militari di arrestare il suo carnefice e porre fine al baratro in cui la stava trascinando. L’ennesima storia di abusi psicologici e fisici arriva dall’estrema periferia della Capitale: le botte e le vessazioni a cui era sottoposta la vittima, una casalinga 55enne, non erano cessate nemmeno dopo il provvedimento di allontanamento da casa imposto all’ex compagno, un 45enne di Tor Bella Monaca, dopo la separazione della coppia. L’uomo non si era rassegnato alla fine della relazione e continuava a perseguitarla. Ogni pretesto era buono per picchiarla. Lo scorso 26 maggio per lui sono scattate le manette, da parte dei militari della stazione di Tor Bella Monaca, con la pesante accusa di violazione del divieto di avvicinamento all’abitazione familiare, disposizione arrivata in passato a tutela della donna, più volte aggredita e finita al pronto soccorso per lesioni.

Chissà quante volte lei aveva visto i video e le immagini postate sui canali social per pubblicizzare il “segnale della mano dinamica”, un gesto utilizzato convenzionalmente, a livello internazionale, per segnalare il bisogno di protezione da parte delle vittime di violenza.

Era stata la Canadian Women’s Foundation – una fondazione contro la violenza domestica e di genere – a promuovere, durante il primo lockdown del 2020, l’impiego delle mani come strumento di comunicazione silenziosa della violenza: sul web si erano rapidamente diffusi filmati per favorirne la massima conoscenza. 

LE MINACCE

La 55enne, dopo un nuovo pestaggio da parte dell’ex, ha deciso di avvalersi di quel prezioso quanto semplice gesto per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Mentre era in auto con il suo ex compagno - entrambi risiedono a Tor Bella Monaca - ha lanciato l’Sos ai militari nel corso di un controllo stradale alla Borghesiana, quartiere periferico di Roma. La donna era stata costretta a salire sulla vettura con lui, come ha raccontato successivamente agli investigatori, a suon di schiaffi, calci e minacce di morte. 
«Continuava a ripetermi “Ti ammazzo, ti faccio scomparire dalla faccia della terra”», ha detto in lacrime la vittima, che in passato era stata costretta a rivolgersi alle cure dei medici del Policlinico Casilino per le ferite causate dal compagno. Percosse continue, violente, divenute quasi quotidiane che non si erano fermate neppure quando l’uomo era stato raggiunto da un provvedimento giudiziario preso a protezione della vittima. Il segnale ha attirato l’attenzione dei carabinieri di Tor Bella Monaca, che poco prima avevano fermato la vettura per un controllo di routine. Il 45enne era apparso subito nervoso e, dopo la richiesta di esibire i documenti personali e dell’auto, i militari si erano accorti che la passeggera stava comunicando qualcosa con gesti non casuali. Così l’Arma aveva approfondito la vicenda con ulteriori accertamenti dai quali era emersa l’esistenza del provvedimento, palesemente violato in quelle ore, a carico del 45 enne. La donna è stata poi sentita in caserma e la dichiarazione messa a verbale. 

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