Il Comune è stato circondato da agenti di polizia e carabinieri per evitare che i manifestanti entrassero nella struttura. Per alcuni minuti è stata bloccata via Casilina e poi via Filippo Corridoni, dove si trova la sede comunale. I residenti della zona e dei paesi vicini temono che l'apertura del forno crematorio possa portare nella zona un forte inquinamento tranite i fumi. Contestano anche la scelta di costruire la struttura in una zona prettamente agricola, con vigne, orti, coltivazioni e in un'area verde boschiva a alto pregio paesaggistico a ridosso del parco regionale dei Castelli Romani.
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