Lui ha riconosciuto tre figli non suoi, per ottenere bonus bebè non dovuti, assegni temporanei e anche un reddito di cittadinanza maggiorato. Lei, invece, ha finto di essere completamente cieca, per intascare la pensione di invalidità totale dall’Inps. Ora però, marito e moglie, truffatori di professione, si trovano a un passo dal banco degli imputati con le accuse di truffa, ovviamente, e di falso.
LE DICHIARAZIONI
La Procura di Roma ha firmato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a loro carico, atto che, solitamente, precede una richiesta di rinvio a giudizio.
L’inganno inizia nel 2016.
L’indagato, sempre presentando domanda all’Inps, riesce a intascare anche «l’assegno temporaneo figli minori», si legge nel capo di imputazione. Dall’1 luglio 2021 al 26 gennaio 2022 ottiene circa 170 euro al mese. E le stesse dichiarazioni vengono utilizzate pure per ottenere un reddito di cittadinanza gonfiato: nell’autocertificazione presentata all’Istituto nazionale della previdenza sociale nel dicembre del 2019, l’uomo «dichiarava falsamente la composizione del proprio nucleo familiare», si legge nel capo di imputazione. In questo modo avrebbe ottenuto un assegno maggiore rispetto a quello che gli sarebbe spettato.
L’INVALIDITÀ
L’indagato non era l’unico componente della famiglia con la passione per le truffe, specializzato nel vivere a spese dello Stato. La moglie, Giulietta H., ha finto per anni di essere completamente cieca, mentendo ai medici che l’hanno visitata e che le hanno attribuito uno stato di invalidità totale. Nel capo di imputazione si legge che la donna, agendo «con artifici e raggiri», sarebbe riuscita a imbrogliare i dottori del Policlinico Umberto I di Roma, che nel 2018 l’hanno sottoposta ai test per la vista. Durante la visita - sostiene ancora la Procura - l’indagata avrebbe dichiarato di non reagire agli stimoli visivi. Secondo gli inquirenti avrebbe finto, «inducendo in errore i medici e la commissione dell’Inps», che aveva emesso la diagnosi di cecità totale, invece che decisamente parziale. Risultato: alla donna era stata riconosciuta una pensione di invalidità totale, con indennità di accompagnamento. Un raggiro che è andato avanti dal 2018 fino al 2023, prima di venire scoperto dagli investigatori: pedinandola, gli inquirenti si sono accorti che ci vedeva molto meglio di quanto avesse sempre dichiarato.
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