Roma, gli sfalci sono al palo: su strade e marciapiedi slalom tra gli ostacoli

Il Comune scrive a cinque Municipi: non hanno usato i fondi per il diserbo

Roma, gli sfalci sono al palo: su strade e marciapiedi slalom tra gli ostacoli
di Francesco Pacifico
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Lunedì 27 Marzo 2023, 06:41 - Ultimo aggiornamento: 06:44

Aiuole diventate ormai piccole savane urbane. Marciapiedi invasi dalla gramigna. Spartitraffico dove l'erba e in alcuni casi persino le sterpaglie hanno coperto anche la linea di cemento. Trionfale, Aurelio, Vaticano, Monte Sacro, Marconi, Flaminio, Spinaceto, Eur: scene di giungla urbana che a Roma si ripetono a macchia di leopardo in Centro come nelle periferie. Una situazione che - secondo pneumologi e allergologi - ha contribuito a far aumentare i casi di allergie di stagione del 20 per cento rispetto al passato.
Concluse le potature, ad aprile dovrebbe esserci un'accelerata nelle manutenzioni del cosiddetto verde orizzontale e del diserbo. Intanto - un po' ovunque - la vegetazione spontanea si moltiplica e prende possesso degli spazi cittadini, causando ancora più degrado e sporcizia. E in alcuni casi sono gli stessi comitati civici ad armarsi di ramazza, falce e sgorbia per ripulire i loro quartieri. Racconta al riguardo Massimo Proietti Rocchi, presidente dell'associazione Amici di villa Leopardi: «Noi non ci occupiamo soltanto della manutenzione dei 22mila metri quadrati del parco, ma proviamo a intervenire anche nelle strade limitrofe, dove spesso siamo gli unici a operare: via Nomentana, via Macallè, via Asmara, per citarne alcune. E faremo il diserbo ovunque ci chiamano, se non ci fosse un intoppo burocratico che potrà sembrare surreale: dobbiamo chiedere l'autorizzazione al Comune, altrimenti rischiamo di essere multati. Come ci è successo in passato».

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Intanto l'erba cresce. A viale delle Mura Aurelie, tra il Vaticano e il Gianicolo, le piante di capperi e la gramigna spuntano senza sosta. A viale Gregorio VII una mamma ha paura a far giocare il figlio nella piazzola vicino al parcheggio dei bus tanto è fitta la vegetazione. Nell'area della Nomentana che dà verso Monte Sacro ci sono strade, come via Giacomo Antonio Cortuso, che sembrano un prolungamento della vicina Riserva naturale di Valle Aniene. Sulla Colombo gli arbusti sono diventati quasi più alti delle centraline per la ricarica delle auto elettriche. A viale della Tecnica il verde ha ingoiato in alcuni punti i marciapiedi. Le cancellate di viale Marconi sono nascoste da un fittissimo groviglio di foglie. A Temistocle Calzecchi Onesti sta fiorendo la malva selvatica, a via delle Valli il tarassaco. Sugli spartitraffico di Spinaceto stanno crescendo degli alberelli, mentre a viale dei Caduti nella Guerra di Liberazione, nello stesso quartiere, i rami delle piante stanno per coprire anche le paline degli autobus. E ben nascosto in tutto queste verde tanta immondizia che gli addetti dell'Ama faticano a raccogliere.


CALDO E RITARDI
A dare un'accelerata alle fioriture è il combinato disposto tra la pioggia e l'anticipo della primavera, da un lato, e dall'altro soprattutto i ritardi nelle operazioni di sfalcio e di diserbo. Sul primo fronte, per il taglio dell'erba, l'amministrazione capitolina terrà questa settimana una riunione tra gli assessorati all'Ambiente, al Bilancio e ai Lavori Pubblici per sbloccare su questo capitolo il primo mezzo milione di euro: necessario da aprile per tornare a ripulire piazzole e aiuole sulle strade di grande viabilità e gli appezzamenti sopra i 20mila metri quadri. Per il resto dovrebbero pensarci i Municipi. Le ex circoscrizioni in teoria hanno velocizzato gli affidamenti alle ditte esterne di giardinieri grazie alla cornice dell'accordo quadro voluto a livello centrale dal Campidoglio. In pratica lamentano pochi fondi. Vanno peggio le cose sul fronte del diserbo, cioè l'estirpazione delle erbacce: il dipartimento Ambiente si accinge a scrivere ai Municipi I, II, III, V, X, perché non hanno impegnato ancora i fondi in questa direzione. Dal canto loro i territori replicano che gli affidamenti stanno per essere assegnati e che, ancora una volta, le risorse sono scarse. Tanto che dal I l'assessore all'Ambiente, Stefano Marin, propone: «Vista la parcellizzazione di questo servizio, sarebbe il caso di ridare all'Ama tutte le attività di diserbo».
 

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